(Foto LaPresse)

Chi sono gli specialisti (stranieri) che costruiranno le Olimpiadi

Mariarosaria Marchesano

Ovg Europe, Risanamento e il suo partner australiano Lendlease realizzeranno il Palaitalia a Santa Giulia. Il villaggio olimpionico sarà a Porta Romana

Tim Leiweke e Irving Azoff si definiscono due “visionari” dello sport, della musica e dell’intrattenimento dal vivo. Sono i fondatori di Ovg International, uno dei più grandi sviluppatori del mondo di strutture ludiche con sede a Los Angeles. Poche settimane fa, prima quindi dell’aggiudicazione da parte di Milano-Cortina delle Olimpiadi invernali 2026, Ovg Europe ha sottoscritto un accordo con la società Risanamento e il suo partner australiano Lendlease per realizzare a Santa Giulia uno degli impianti centrali dei Giochi: il Palaitalia, dove si svolgeranno le gare di hockey su ghiaccio e che potrà ospitare fino a 15 mila posti. L’intuito di Leiweke e Azoff li ha premiati anche stavolta visto che Ovg è riuscita a posizionarsi in Italia con una formidabile tempistica pochi giorni prima che il comitato olimpionico annunciasse che la candidatura di Milano-Cortina aveva battuto quella di Stoccolma. “La realizzazione dell'Arena a Santa Giulia è stata prevista a prescindere dalle Olimpiadi – precisa al Foglio Davide Albertini Petroni, direttore generale di Risanamento, società immobiliare che dopo le vicissitudini del suo vecchio azionista (Luigi Zunino) è oggi controllata da Intesa Sanpaolo – Chiaramente speravamo che l’Italia vincesse, ma sin dall’inizio abbiamo voluto investire in uno spazio pubblico per grandi eventi che sarà messo a disposizione per i due mesi dei giochi. L’iter urbanistico è già a buon punto, ma l’accordo di programma è ora al vaglio della Regione che dovrebbe dare la sua approvazione entro l’anno”.

 

Il gruppo Lendlease vanta, peraltro, un’ampia esperienza nella realizzazione e gestione sia di impianti sportivi che di villaggi olimpici, per esempio Atlanta 1996, Sidney 2000, Torino invernali 2006 e Londra 2012, infrastrutture che sono poi state riqualificate al servizio delle città. Ma essendo già impegnato finanziariamente sull’intero progetto Santa Giulia, per il Palaitalia si è preferito individuare un operatore esterno specializzato come Ovg, che investirà risorse proprie e si occuperà anche della gestione. Il riutilizzo a fini sociali delle strutture olimpiche è comunque un principio guida della manifestazione di Milano-Cortina, così come quello di minimizzare i costi economici delle istituzioni locali nell’ambito di un investimento necessario per organizzare il grande evento stimato in 1,3 miliardi, di cui tre quarti saranno a carico del comitato olimpico. Sono 14 i siti olimpionici previsti tra Milano, la Valtellina, Cortina e la Val di Fiemme, ma l'idea è di utilizzare in parte impianti già esistenti. Non è un caso che l'assessore all'urbanistica, Pierfrancesco Maran, vada ripetendo in questi giorni che tutte le cose che il Comune ha in programma di fare “sarebbero successe anche se non avessimo conquistato i giochi invernali”.

 

Un’altra struttura fondamentale, il villaggio olimpionico, dovrebbe nascere a Porta Romana grazie all’accordo di programma sottoscritto anzitempo tra Ferrovie dello stato, Comune e Regione sugli ex sette scali milanesi. Maran assicura che saranno accelerati i tempi per il piano operativo e far partire la gara internazionale che individui l’operatore che costruirà la struttura destinata a ospitare gli atleti e che successivamente sarà riconvertita in residenze universitarie con tremila posti letto. Anche per il Palasharp di Lampugnano, individuato come seconda arena dell'hockey dopo il Palaitalia, si prepara dietro le quinte un investitore privato che avrebbe già depositato un progetto per la ristrutturazione (previsti 7 mila posti a sedere). Infine, ci sono il Forum Mediolanum di Assago per il pattinaggio di figura e per lo short track – che avrà bisogno solo di un ammodernamento – e il media centre di Rho-Fiera, per il quale sono in corso colloqui con il comune di Milano. Resta fuori dai giochi lo stadio di San Siro, dove, però, il sindaco Beppe Sala ha assicurato si svolgerà la fiaccolata inaugurale delle Olimpiadi 2026.

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