L'ultima follia forcaiola: il reato di uccisione di orso marsicano

Ermes Antonucci

La proposta di Pagano (FI): fino a due anni di reclusione per chi cattura o uccide esemplari di orso marsicano. Il populismo penale è ormai fuori controllo. Sono 161 le specie di animali a rischio estinzione in Italia: la politica vuole introdurre 161 reati autonomi?

Un nuovo reato per punire con l’arresto da sei mesi a due anni di reclusione chi cattura o uccide esemplari di orso marsicano. E’ quanto previsto da un emendamento approvato giovedì sera dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera e inserito nel decreto Omnibus che contiene anche norme sulla giustizia. “Un emendamento che ho deciso di presentare anche alla luce della recente morte dell’orsa Amarena, uccisa a fucilate a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo”, ha dichiarato il deputato di Forza Italia Nazario Pagano, coordinatore del partito in Abruzzo e primo firmatario della proposta, rivendicando con orgoglio il suo intervento. Il riferimento all’abbattimento dell’orsa Amarena, avvenuto dieci giorni fa, dimostra quanto l’impazzimento da populismo penale ormai sia fuori controllo.

 

La politica sembra voler affrontare ogni fatto di cronaca con l’inasprimento delle pene o l’introduzione di nuovi reati. Un tic dagli effetti paradossali: secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono infatti 161 le specie di animali a rischio estinzione in Italia. Dall’orso bruno al grifone, passando per la trota mediterranea. Se si seguisse a pieno la logica panpenalistica, nell’ordinamento penale bisognerebbe introdurre 161 reati autonomi a tutela di queste specie

 

Una follia, la cui realizzazione però non è da escludersi. I partiti, di centrodestra come di centrosinistra, sembrano ormai soltanto in grado di formulare proposte punitive in base ai fatti di cronaca. Così quello del governo Meloni rischia di essere ricordato come il periodo più forcaiolo della storia italiana (persino peggiore di quello dei governi a guida grillina). 

 

Un breve riepilogo dei fatti principali. A Modena si svolge per giorni un rave party con centinaia di partecipanti da tutta Europa: il governo approva un decreto contro i rave party che prevede l’introduzione di un reato autonomo e pene più severe per chi organizza raduni musicali illegali. Un barcone pieno di migranti naufraga davanti alle coste crotonesi, portando alla morte di 94 persone: il governo adotta il “decreto Cutro”, con l’introduzione di un reato autonomo contro gli scafisti, con pene fino a trent’anni di reclusione, e l’inasprimento generale dei reati connessi all’immigrazione clandestina. Una donna incinta di 29 anni, Giulia Tramontano, viene uccisa dal suo ex compagno: il governo formula un disegno di legge che inasprisce per l’ennesima volta le pene per contrastare il fenomeno dei femminicidi. Giovani attivisti per il clima imbrattano edifici pubblici e opere d’arte a Firenze e in altre città d’Italia: viene presentato un disegno di legge che punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali.

 

A Casal Palocco (Roma) uno youtuber travolge con il suo suv un’altra auto uccidendo un bambino di cinque anni: viene avanzata una proposta di legge che prevede il carcere fino a cinque anni per chi esalta condotte illegali sul web. Due ragazze minorenni di Caivano (Napoli) vengono stuprate per mesi da un gruppo di adolescenti: il governo adotta un decreto che inasprisce le sanzioni contro la criminalità giovanile e prevede il carcere fino a due anni per i genitori che non mandano i figli a scuola. La Lega rilancia la proposta di castrazione chimica per gli stupratori. Dopo l’intervento del governo un gruppo di sconosciuti in motocicletta percorre le strade del Parco Verde di Caivano sparando in aria all’impazzata: Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, propone l’introduzione del reato di “stesa”.

 

Quando non si muove la maggioranza, ci pensa l’opposizione. A Brandizzo, sulla linea ferroviaria che collega Torino e Milano, cinque operai vengono travolti e uccisi da un treno mentre lavorano sui binari: il Partito democratico propone l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, con pene fino a diciotto anni di carcere. 

 

Ora siamo arrivati al reato di uccisione di orso marsicano. Quale sarà il prossimo?

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