cronaca

A Brandizzo, teatro della tragedia in cui sono morti 5 operai, trionfa il panpenalismo

Redazione

La forca è il collante dei partiti: ognuno ha il suo orticello da difendere. Lo si vede nella tragica vicenda degli operai travolti dal treno

E’ il panpenalismo il vero collante della politica italiana: inasprire le pene, introdurre nuovi reati, garantire il carcere ai colpevoli, rendere la giustizia più “certa” sono le uniche soluzioni che tutti i partiti (di destra come di sinistra) sono in grado di sventolare ogni volta che accade un fatto di cronaca. C’è chi (come Lega e Fratelli d’Italia) ipotizza di introdurre la castrazione chimica per gli stupratori, chi (come il Partito democratico) di fronte a una tragedia come quella di Brandizzo propone di introdurre un nuovo reato, quello di “omicidio sul lavoro”, c’è chi (come il Movimento 5 stelle) sogna di aumentare le pene per i reati di corruzione fino a trent’anni o di eliminare la prescrizione dall’ordinamento italiano ogni qual volta emerge un’indagine che riguarda politici o amministratori pubblici. L’istinto della forca unisce tutti, indistintamente. Serve a cavalcare lo sdegno dell’opinione pubblica.

A cambiare, curiosamente, sono i problemi presi a cuore dai partiti. Ognuno ha il suo orticello di consenso: i partiti di centrodestra sono più attenti ai comportamenti che chiamano in causa i reati che riguardano la sicurezza urbana, quelli commessi dai migranti, le rapine, i furti, le truffe, gli stupri; i partiti di centrosinistra guardano con maggiore attenzione gli infortuni e gli omicidi commessi sul posto di lavoro, lo sfruttamento dei lavoratori, il caporalato, la violenza sulle donne; i partiti più populisti, come il M5s, si concentrano sui reati commessi dai soggetti economici, finanziari e politici (i cosiddetti “potenti”). Insomma, ognuno ha il suo. L’importante è sembrare dei boia.

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