editoriali

La Commissione europea critica le riforme di Nordio citando il Fatto

Redazione

Nel Rapporto sullo stato di diritto, gli analisti di Bruxelles esprimono preoccupazioni per le riforme della giustizia in Italia basandosi su un articolo del quotidiano diretto da Marco Travaglio

Alcuni quotidiani hanno dato grande enfasi ad alcune preoccupazioni espresse dalla Commissione europea sulle riforme della giustizia portate avanti dal ministro Carlo Nordio in Italia, in particolare l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Nel Rapporto sullo stato di diritto presentato mercoledì dalla Commissione si legge: “E’ stata presentata una proposta di legge che mira ad abrogare il reato di abuso di ufficio pubblico e a limitare la portata del reato di traffico di influenze: queste modifiche depenalizzerebbero importanti forme di corruzione e potrebbero compromettere l’efficace individuazione e lotta alla corruzione”. A sostegno di questa tesi, tuttavia, la Commissione europea non cita alcun dato.

 

Come se non bastasse, relega a una piccola nota a piè di pagina i numeri che descrivono il flop del reato di abuso d’ufficio: “Il disegno di legge si basa sull’osservazione che, nel 2021, soltanto 9 dei 5.292 procedimenti condotti per il reato di abuso d’ufficio si sono conclusi con una condanna, il che indica un’efficacia ridotta dei risultati conseguiti e una sproporzione rispetto alle risorse umane ed economiche necessarie per queste procedure” (nota 86).

 

La Commissione europea non si ferma qui. Poche righe dopo, infatti, per rafforzare il senso di allarme, gli analisti di Bruxelles scrivono: “La società civile ha espresso preoccupazioni circa questi cambiamenti e i loro possibili effetti sull’efficacia della lotta contro la corruzione”. A questo punto il lettore si chiede: ma quando e dove la società civile ha espresso preoccupazioni per le riforme di Nordio? La risposta anche qui è nella nota (n. 90), dove viene citata non una ricerca o un sondaggio compiuto da un’istituzione indipendente, bensì un articolo pubblicato sul Fatto quotidiano il 30 marzo scorso, dal titolo (come sempre imparziale): “Meno intercettazioni, revisione dell’abuso d’ufficio e della Severino: senza controlli il nuovo Codice appalti incentiva la corruzione”.

 

Altro che analisti europei. Siamo di fronte al Rapporto sullo stato di diritto secondo Travaglio.

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