Il procuratore di Venezia, intervistato da Libero, denuncia la pubblicazione di conversazioni private sui giornali: “Una porcheria indegna di un paese civile”. E offre una soluzione: compito della magistratura ma anche dei giornalisti. Pure per Legnini, vicepresidente del Csm, le intercettazioni irrilevanti “non devono uscire sui giornali”.