Alfonso Bonafede (foto LaPresse)

Brutto show: il centrodestra al traino dei pm

Redazione

Lega, FdI e FI usano Di Matteo contro Bonafede e calpestano Montesquieu

Il centrodestra unito (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) ha presentato in Senato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Le ragioni per mandare a casa il Guardasigilli sarebbero tante: il sostegno dato all’introduzione di riforme manettare e liberticide come la “Spazzacorrotti” (accolta con tanto di festeggiamenti in piazza) e l’abolizione della prescrizione (che ha trasformato i processi in persecuzioni infinite), la mancata presentazione della tanto annunciata riforma del processo penale con cui rendere efficiente la giustizia, l’assoluta mancanza di interventi per risolvere l’emergenza del sovraffollamento nelle carceri (puntualmente riemerso con le rivolte dello scorso marzo), la promozione costante di un’idea di giustizia come strumento di vendetta sociale e di lotta politica (emblematico lo show messo in piedi per il ritorno in Italia di Cesare Battisti). Non è per questi scempi, però, che il centrodestra, trainato da Salvini, ora chiede la sfiducia di Bonafede. Per Lega, FdI e Forza Italia, anche il ministro (dopo il capo del Dap Francesco Basentini) deve pagare per la campagna, soprattutto mediatica, emersa negli ultimi giorni contro la concessione temporanea degli arresti domiciliari ad alcuni detenuti malati, che in carcere rischiano di morire per il coronavirus.

 

 

“Un ministero così importante deve preoccuparsi che durante il Covid i mafiosi stiano in galera e non che escano di galera”, ha dichiarato Salvini chiarendo le ragioni della mozione di sfiducia. Il leader della Lega ha anche aggiunto, “da garantista” (sic!), di non voler entrare nel merito delle incredibili accuse lanciate da Nino Di Matteo nei confronti di Bonafede, senza però rivendicare alcun ruolo sulla mancata nomina nel 2018 dell’ex pm al vertice del Dap (che evidentemente soddisfava i singolari canoni di giustizia del leghista). Sorprende che anche Forza Italia abbia aderito a una richiesta di sfiducia basata su strumentalizzazioni mediatiche e giustizialiste (ricordate la separazione dei poteri di Montesquieu?), piuttosto che su una reale valutazione dell’inefficiente operato del ministro. L’ennesimo segnale di subalternità del centrodestra alle smanie del Truce.

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