“Sul Trivulzio e le case di riposo giusto accertare, ma attenti a non dare ai giudici i compiti della politica”
Il direttore Claudio Cerasa a Storie Italiane: “È evidente che degli errori sono stati fatti, che in Lombardia qualcosa non ha funzionato, ma non trasformiamo ancora una volta un'indagine in una grande vittoria della cultura del sospetto”
Dopo le prime perquisizioni di ieri negli uffici del Pio Albergo Trivulzio e di altre rsa milanesi, la Guardia di Finanza questa mattina si è recata nella sede della regione Lombardia per acquisire tutta la documentazione relativa alle direttive date dall'amministrazione regionale e dall'assessorato al Welfare alle case di riposo sulla gestione dell'emergenza coronavirus.
Nel frattempo si apprende che da febbraio, su 601 controlli effettuati in tutti Italia a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, i Nas hanno identificato 104 strutture per anziani non conformi alla normativa. Sessantuno sono state le persone denunciate mentre altre 157 sono state sanzionate per un ammontare complessivo di oltre 72mila euro.
Di queste indagini ha parlato, ospite di Eleonora Daniele a Storie Italiane su Rai 1, il direttore Claudio Cerasa: “Evidentemente c'è qualcosa che non ha funzionato. Solo che quando si è davanti a una pandemia, a una crisi sistemica come quella che abbiamo visto in questi mesi, va messo in conto che ci possono essere stati degli errori, anche in buona fede. Bene accertare, ma criminalizzare a priori è sbagliato. È evidente che degli errori sono stati fatti, è evidente che in Lombardia qualcosa di molto importante non ha funzionato, ma stiamo attenti a non trasformare ancora una volta un'indagine della magistratura in una grande vittoria della cultura del sospetto e nell'affermazione della Repubblica giudiziaria”.
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