Europa Ore 7

Michel cerca chiarezza sull'autonomia strategica

Francia e Spagna non demordono sull'energia e Macron minaccia di tagliare l'elettricità al Regno Unito mentre solo 27 autisti dell'Ue hanno accettato l'invito di Johnson. La Commissione presenta una strategia contro l'antisemitismo; l'Irlanda vicina all'adesione all'accordo globale sulla tassazione. La Romania nel caos politico e sanitario

David Carretta

Secondo il presidente del Consiglio europeo, la questione “non è la difesa dell'Ue oppure la Nato. E' entrambi”; nelle sue conclusioni, ha detto che “per diventare più efficace e assertiva sulla scena internazionale, l'Unione deve aumentare la sua capacità di agire in modo autonomo” compreso nei settori della sicurezza e della difesa

Una cena informale dei capi di stato e di governo dell'Unione europea non adotta decisioni: serve a discutere con franchezza di ciò che unisce e divide, tanto più su un tema così delicato come la politica internazionale, dove gli interessi dei ventisette stati membri spesso non coincidono. Angela Merkel è sul punto di andarsene e non può impegnarsi a nome del prossimo governo della Germania. Emmanuel Macron è già in campagna per la rielezione e non intende privarsi della carta dell'orgoglio gollista della Francia. Ma, nella cena dei leader ieri sera a Brdo, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha avuto il merito di mettere nel menù la questione centrale che mina le ambizioni dell'Ue sulla scena internazionale. “Un tema centrale che continua a essere evocato è l'autonomia strategica”, ha detto Michel all'inizio della discussione: “Questo principio deve anche essere chiarito tra gli stati membri”. Non è bastata la cena di ieri per farlo. La conclusione che Michel ha tratto dopo la discussione è questa: la questione “non è la difesa dell'Ue oppure la Nato. E' entrambi”. Servirà ancora tempo per determinare cosa significhi e a cosa serva l'autonomia strategica dell'Ue.

 

L'antipasto della discussione tra i leader è stato la relazione con la Cina. Secondo Michel – a quanto ha riferito una fonte dell'Ue – ci sono “tre elementi che dobbiamo tenere in conto rispetto alla Cina: la nostra fermezza, la volontà di dialogare su una serie di questioni globali (in particolare il clima) e anche la necessità di riequilibrare la nostra relazione con il paese”. L'accordo sugli investimenti concluso a dicembre “di fatto rimane congelato”. Ci sono state sanzioni e controsanzioni. Alcuni leader hanno detto che l'Europa non deve mostrarsi “naif”. L'Ue è il più grande mercato al mondo e dunque la Cina ha tutto interesse a essere presente. La condizione è rispettare le stesse regole del gioco. Nelle sue conclusioni, Michel ha detto che l'Ue perseguirà “i suoi interessi, in particolare nei confronti della Cina che consideriamo un concorrente, un partner e un rivale sistemico”.

 

Il piatto forte della cena, tuttavia, è stato la relazione con gli Stati Uniti. L'offesa dell'Aukus – il patto  tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito nell'Indo-Pacifico – è stata declassata da diversi capi di stato e di governo a “questione commerciale” che “non deve mettere in discussione la nostra relazione commerciale con gli Usa” (sono le parole del premier belga Alexander de Croo). Macron ha mantenuto la sua postura gollista, spiegando che giudicherà la buona volontà espressa in una telefonata da Joe Biden sulla base dei “fatti”. Ma il tradimento della decisione unilaterale di ritirarsi dall'Afghanistan ha lasciato il segno. L'Italia ribadisce la convinta adesione alla Nato ma il ritiro dall'Afghanistan impone all'Ue delle riflessioni sul futuro delle relazioni internazionali e della difesa europea, ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, prima di aggiungere: “Non abbiamo tempo”. Solo i Baltici sono rimasti fermi sulla tradizionale visione atlantista, secondo la quale non bisogna toccare nulla sulla difesa europea. Altri leader dell'est hanno iniziato a chiedersi se si può davvero contare sull'America in caso di aggressione della Russia in un paese dell'Ue. “La principale questione è come possiamo rafforzare le nostre alleanze e partnership e allo stesso tempo sviluppare le nostre capacità”, ha spiegato Michel durante la cena.

 

Nelle sue conclusioni Michel ha assicurato che l'Ue è impegnata a “lavorare con i nostri alleati e i partner che la pensano allo stesso modo, in particolare gli Usa e all'interno della Nato che sono il pilastro della nostra sicurezza”. Ma al contempo, viste “le lezioni delle recenti crisi, siamo impegnati a consolidare le nostre forze e a rafforzare la nostra resilienza riducendo le nostre dipendenze critiche”, ha detto il presidente del Consiglio europeo. Secondo Michel, “per diventare più efficace e assertiva sulla scena internazionale, l'Ue deve aumentare la sua capacità di agire in modo autonomo” compreso nei settori della sicurezza e della difesa.

 

Concretamente non è arrivata nessuna svolta, ma solo un calendario.novembre l'Alto rappresentante, Josep Borrell, presenterà la bozza dello Strategic compass (la bussola strategica) che definirà la dottrina dell'Ue per i prossimi anni. I leader discuteranno lo Strategic Compass a dicembre e lo approveranno al Consiglio europeo di marzo dedicato alla difesa. Nel frattempo si lavorerà a una nuova dichiarazione politica Ue-Nato da adottare prima del summit dell'Alleanza atlantica del giugno 2022. Intanto - secondo quanto ci hanno riferito diverse fonti - le diplomazie sono al lavoro per ricucire i rapporti tra le due sponde dell'Atlantico e mettersi alle spalle la crisi afghana e l'offesa dell'Aukus.

 

Oggi i leader dei 27 hanno un'altra questione strategica, ma molto più vicina ai confini dell'Ue, da affrontare: un summit con i paesi dei Balcani occidentali. In un editoriale il Foglio spiega che l'Ue sta facendo un errore mantenendo la porta di fatto chiusa per Albania, Bosnia, Kosovo, Macedonia del nord, Montenegro e Serbia. Sempre sull'allargamento da leggere un articolo di Politico.eu che racconta tutte le manovre del commissario ungherese, Olivér Várhelyi, per favorire la Serbia e mettere sotto il tappeto i timori per democrazia e stato di diritto nella regione.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 6 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Francia e Spagna non demordono sull'energia - I ministri delle Finanze di Francia, Spagna, Repubblica ceca, Grecia e Romania hanno inviato ai loro partner europei un altro documento per chiedere un nuovo approccio dell'Ue all'aumento dei prezzi dell'energia, dopo che alle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin il loro tentativo di imporre una linea dirigista è stato respinto. Il problema non riguarda la possibilità di creare una riserva strategica comune di gas, con acquisti centralizzati a livello di Ue. La Commissione dovrebbe presentare una proposta in questa direzione nel medio periodo. Le richieste più controverse dei cinque, che compaiono anche nel documento, sono la "riforma del mercato dell'elettricità all'ingrosso" e la necessità di "assicurare un prezzo del carbonio più prevedibile ed evitare eccessiva volatilità" nel sistema Ets. L'impostazione del Green deal di Ursula von der Leyen rischia di sgretolarsi. Ma la presidente della Commissione ieri ha fatto un'apertura sul prezzo dell'elettricità. Nel frattempo, come riporta Reuters, la Spagna si è detta pronta ad abbandonare la nuova tassa sulle utility che non usano il gas una volta che la Commissione la prossima settimana avrà presentato la "scatola degli attrezzi" per permettere agli stati membri di rispondere all'aumento dei prezzi.

 

La Commissione si dota di una strategia contro l'antisemitismo - La Commissione ieri ha presentato la prima strategia dell'Ue volta a combattere l'antisemitismo e a promuovere la vita ebraica in Europa. La strategia si fonda su tre pilastri: prevenire ogni forma di antisemitismo; preservare e incoraggiare la vita ebraica; promuovere attività di ricerca, istruzione e commemorazione dell'Olocausto. Tra le misure annunciate dalla Commissione c'è la cooperazione con le piattaforme online per contrastare l'antisemitismo, per esempio vietando la vendita di cimeli nazisti. La Commissione sosterrà la creazione di una rete europea di segnalatori di fiducia e di organizzazioni ebraiche per eliminare l'illecito incitamento all'odio online. Inoltre promuoverà lo sviluppo di narrazioni volte a contrastare i contenuti antisemiti online. "L'antisemitismo è incompatibile con i valori europei e con il nostro stile di vita europeo”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, Per promuovere la vita ebraica, la Commissione adotterà misure per salvaguardare il patrimonio ebraico e sensibilizzare in merito alla vita, alla cultura e alle tradizioni ebraiche. "Questo è un documento vitale e senza precedenti che fungerà da tabella di marcia per ridurre significativamente l'antisemitismo in Europa e oltre", ha detto Moshe Kantor, il presidente del Congresso ebraico europeo: "È un impegno nei confronti degli ebrei d'Europa che appartengono e sono una parte vitale del futuro europeo".

 

La Francia minaccia di tagliare l'elettricità al Regno Unito - La Francia minaccia di tagliare le forniture di energia al Regno Unito, se il governo di Boris Johnson non concederà le licenze di pesca ai pescatori francesi come previsto dall'accordo Brexit. "La nostra pazienza ha un limite chiaro: l'esasperazione dei nostri pescatori”, ha detto ieri il ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune alla radio Europe 1, dopo che il governo di Londra ha concesso solo 12 licenze di pesca sulle 87 chieste dalla Francia per pescare nelle acque britanniche. La Commissione ritiene che tutte le richieste francesi soddisfino i criteri fissati nell'accordo di recesso del Regno Unito. “Sono 9 mesi che discutiamo in modo calmo e gentile. Abbiamo negoziato un accordo che deve essere applicato al 100 per cento”, ha spiegato Beaune. “Nei prossimi giorni prenderemo delle misure europee o nazionali di pressione nei confronti del Regno Unito” per “difendere i nostri interessi”, ha detto Beaune: “le isole anglo-normanne e il Regno Unito sono dipendenti dalle nostre forniture di energia”. Secondo Beaune, i britannici “pensano che possano vivere da soli e picchiare sull'Europa”. Ma “non ci faremo prendere in giro”.

 

Solo 27 (o 127) autisti dell'Ue accettano l'invito di Johnson - Il governo di Boris Johnson ha annunciato 5 mila visti per lavoratori dell'Unione europea per far fronte alla penuria di autisti di camion nel Regno Unito, di cui 300 subito per guidare camion cisterna che dovrebbero garantire gli approvvigionamenti di carburante. Secondo il Times, solo 27 autisti di camion cisterna hanno fatto richiesta per lavorare nel Regno Unito. Il primo ministro, Boris Johnson, ieri ha negato che la cifra sia così bassa, ma ha dovuto ammettere che è comunque meno della metà di quanto offerto. "E' 127", ha detto Johnson. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che al congresso dei Tory a Manchester si parla solo di Brexit e invasione di tacchini polacchi: Johnson dice di non avere la bacchetta magica per sostenere la catena di approvvigionamento. Di fronte alla penuria, ora per raccogliere i broccoli si guadagnano anche 30 sterline all'ora e per Natale il cibo dovrà arrivare dall'Ue.

 

Il Parlamento europeo crea una sua delegazione con il Regno Unito - Il Parlamento europeo ha deciso di creare una nuova delegazione permanente per le relazioni con il Regno Unito, come avviene con la maggior parte dei paesi extra Ue. L'Assemblea parlamentare Ue/Regno Unito, che è prevista dall'accordo sulle relazioni post Brexit, sarà composta da 35 membri del Parlamento europeo e 35 membri del Parlamento britannico. Una volta istituita, avrà la possibilità di essere informata delle decisioni del Consiglio di partenariato tra Ue e Regno Unito e di fare raccomandazioni. I membri della nuova delegazione del Parlamento europeo saranno annunciati alla prossima sessione plenaria.

 

L'Irlanda vicina al "sì" all'accordo globale sulla tassazione - Il governo irlandese nei prossimi giorni, forse già venerdì, potrebbe annunciare la sua adesione all'accordo sulla tassazione delle multinazionali all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Dopo la riunione di lunedì dell'Eurogruppo, il ministro irlandese delle Finanze Paschal Donohoe non si è sbilanciato, spiegando di voler prima discutere con il suo esecutivo. Tuttavia, una delle precondizioni poste da Dublino sembra essere stata risolta: secondo Rte, nella nuova bozza di accordo all'Ocse sarebbe scomparsa la parola "almeno" nella parte relativa all'aliquota minima del 15 per cento per le imprese. L'Irlanda attualmente ha un'aliquota del 12,5 per cento e vuole essere certa di non doverla portare al 18 o 21 per cento.

 

Il Pe contro l'Ecofin che riduce la lista nera dei paradisi fiscali - I ministri delle Finanze dell'Ue ieri hanno deciso di togliere dalla lista nera dei paradisi fiscali le isole caraibiche di Anguilla e Dominica e le Seychelles. Nella black list europea rimangono solo 9 giurisdizioni: Samoa americane, Fiji, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu. Dentro il Parlamento europeo, dove oggi sarà discusso lo scandalo dei Pandora Papers, crescono le proteste. "Due terzi delle società offshore identificate dai Pandora Papers sono nelle Isole Vergini britanniche, che non sono ancora sulla lista nera dei paradisi fiscali dell'Ue", ha detto ieri il co-presidente dei Verdi, Philippe Lamberts. "Peggio: i ministri delle Finanze hanno appena cancellato dalla lista tre paesi, tra cui le Seychelles".

 

La Romania nel caos politico e sanitario - Nel pieno della quarta ondata del Covid-19, con un tasso di vaccinazione tra i più bassi dell'Ue, la Romania da ieri è senza governo, dopo che il Parlamento di Bucarest ha approvato una mozione di sfiducia contro il premier Floren Citu. La crisi è iniziata con il licenziamento di un ministro di uno dei partiti della coalizione che sosteneva Cito, i liberali dell'USR-Plus. La mozione di sfiducia ha raccolto i voti del Partito socialdemocratico all'opposizione, di USR-Plus e dell'estrema destra. Un altro partito liberale che sosteneva Citu, PNL, non ha partecipato al voto. "Cosa volete guadagnare piombando il paese nel caos?", ha chiesto Citu durante il dibattito in Parlamento. La quarta ondata del Covid-19 si sta rivelando peggiore delle precedenti. In Romania ieri sono stati registrati oltre 15 mila nuovi contagi e 252 decessi in 24 ore. I posti letto nelle terapie intensive sono esauriti. Solo il 33,5 per cento della popolazione adulta è completamente vaccinata. Sabato 12 mila persone hanno manifestato a Bucarest contro i vaccini in una protesta organizzata dal partito di estrema destra Alleanza per l'Unione dei Rumeni (AUR).

 

In Francia Le Pen subisce la concorrenza di Zemmour - Prima che con Emmanuel Macron, la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, dovrà vedersela con l'opinionista Eric Zemmour nel primo turno delle presidenziali in Francia. I due pescano nella stessa area politica della destra nazionalista, identitaria e anti-immigrazione. Zemmour non ha ancora annunciato la sua candidatura, ma ha già ottenuto l'endorsement del padre di Marine, lo storico leader del Front National, Jean-Marie Le Pen. I sondaggi dicono che Le Pen figlia è scesa sotto il 20 per cento, insediata da Zemmour che potrebbe diventare il candidato di destra con più chance di accedere al secondo turno. Sul Foglio Mauro Zanon spiega come funziona la galassia Zemmour e il piccolo esercito che lo sostiene sui social.

 

Salgono i prezzi della produzione industriale - In agosto i prezzi alla produzione industriale sono cresciuti dell'1,1 per cento rispetto a luglio del 2021 sia nell'area euro sia nell'Ue a 27, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. L'incremento rispetto ad agosto del 2020 è pari al 13,4 per cento per l'area euro e del 13,5 per cento per l'Ue a 27. A livello settoriale gli incrementi maggiori tra  luglio e agosto sono stati registrati nel settore dell'energia (2,0 per cento) e dei beni intermedi (1,4 per cento). Escludendo l'energia, i prezzi alla produzione industriale sono aumentati dello 0,7 per cento.

 

EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha proceduto a una serie di nomine ai vertici dell'amministrazione, compresi due nuovi direttori generali. La spagnola Ana Gallego Torres è stata nominata direttore generale della Direzione generale Giustizia e Consumatori. Gallego Torres non ha esperienza passata alla Commissione, ma proviene dal ministero della Giustizia in Spagna. La belga Hilde Hardeman è stata nominata direttore generale dell'Ufficio delle pubblicazioni. Il finlandese Antti Karhunen è stato nominato direttore per la Finanza sostenibile alla Direzione generale Partnership internazionali. La Commissione ha anche nominato quattro consiglieri legali al Servizio giuridico: sono l'italiana Chiara Cattabriga (per agricoltura e pesca), l'irlandese Leo Flynn (per aiuti di stato e dumping), la spagnola Maria Isabel Martínez (per occupazione e affari sociali, istruzione e cultura, sanità e protezione dei consumatori) e il tedesco Bernd Martenczuk (per il bilancio, le dogane e la tassazione).

 


Accade oggi in Europa

– Summit Ue-Balcani occidentali a Brdo in Slovenia

– Consiglio ambiente

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sull'aumento dei prezzi dell'energia; i piani di Recovery di Ungheria e Polonia; l'unione bancaria; i Pandora papers; la riforma della politica dell'Ue sulle pratiche fiscali dannose)

– Parlamento europeo: conferenza stampa del capo-delegazione dei Verdi tedeschi, Sven Giegold, sui Pandora papers

– Banca centrale europea: riunione non-monetaria del Consiglio dei governatori

– Corte di giustizia dell'Ue: conclusioni dell'Avvocato generale sul ricorso dell'Italia e del comune di Milano sull'attribuzione sede dell'Ema ad Amsterdam; sentenza sull'indipendenza dei giudici in Polonia; conclusioni dell'Avvocato generale sul ripristino temporaneo dei controlli di frontiera nell'area Schengen; conclusioni dell'Avvocato generale su Nord Stream 2

– Eurostat: dati sul commercio al dettaglio di agosto 2021; dati sui prezzi delle importazioni industriali di agosto 2021; dati sul commercio internazionale di beni per dimensione di impresa nel 2019; dati sul trasporto su acqua fino al primo trimestre del 2021