(foto Ansa)

Editoriali

La prima dichiarazione di Trump sull'aborto

Redazione

Il candidato alla Casa Bianca sceglie una linea istituzionale, ma l'argomento rischia di fargli perdere voti

Era atteso a questa prima cruciale camminata sulle uova, e l’uomo che non va famoso per la leggerezza delle movenze ha cercato di evitare frittate. Casualmente nello stesso giorno in cui il Vaticano ha promulgato un duro documento che ribadisce la netta condanna dell’aborto, Donald Trump ha esposto dal suo social, per la prima volta in modo organico, il suo pensiero sull’interruzione volontaria della gravidanza. Argomento che, dopo l’abolizione da parte della Corte suprema della sentenza Roe contro Wade nel 2022, è tornato decisivo nel dibattito politico. I democratici lo usano come arma letale contro Trump (in realtà i repubblicani sono spaccati tra abortisti e pro life di varia gradazione) tanto quanto i repubblicani usano come un bazooka contro Biden il tema dell’immigrazione. Trump ha dato segno di essere consapevole che il tema è per la sua campagna più pericoloso che utile, e ha scelto una linea istituzionale: “Molte persone mi hanno chiesto quale sia la mia posizione sull’aborto e sul diritto all’aborto”, ha detto. “La mia opinione è che ora che abbiamo l’aborto dove tutti lo volevano da un punto di vista legale, gli stati potranno determinarlo tramite voto o legge, o forse entrambi, e qualunque cosa decidano deve essere la legge del paese. In questo caso, la legge dello stato”. Di fatto uniformandosi allo status quo del dopo sentenza. Ogni stato decida, sembra escludere ogni progetto di vietare l’Igv a livello federale. La posizione espressa da Trump non quieterà le polemiche dei pro choice, e non piacerà troppo nemmeno ai pro life. Ma Trump non può non sapere che l’argomento rischia di fargli perdere voti: in stati in cui si sono tenuti referendum, come l’Ohio, hanno vinto maggioranze favorevoli in grado di spostare voti anche a novembre. Inoltre ogni stato ha una sua linea, in Florida il limite è stato abbassato a 6 settimane (riferimento gradito ai pro life), ma in altri può arrivare a 15 settimane, limite che Trump aveva fatto intendere di voler imporre. Per ora pensa che non sia la guerra giusta per tornare alla Casa Bianca.

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