Editoriali

Il congresso amaro per Ursula von der Leyen

Redazione

Alla votazione per la ricandidatura della presidente della Commissione Ue vota poco più della metà degli aventi diritto, e sono 99 le schede contrarie o annullate. I franchi tiratori del Ppe segnalano il rischio per la riconferma dell'ex ministra 

Ursula von der Leyen oggi è stata formalmente nominata Spitzenkandidat del Partito popolare europeo. Alla ricerca di un secondo mandato, sarà lei a guidare la principale famiglia politica alle elezioni europee come candidata presidente della Commissione. Ma dietro le luci e le celebrazioni del Congresso di Bucarest si nascondono grandi rischi per Ursula. Un quinto dei delegati del Ppe che hanno effettivamente espresso il voto – 99 su 499 – ha votato contro von der Leyen o ha annullato la scheda. Solo un paio di partiti nazionali – i francesi dei Républicains francesi e gli sloveni della Sds – avevano pubblicamente annunciato la loro contrarietà alla riconferma. I franchi tiratori sono ancora di più, se si guarda al numero complessivo dei partecipanti al Congresso. A mettere la croce sul “sì” a von der Leyen è stata meno della metà degli 801 delegati presenti. La necessità di prendere un aereo per tornare a casa non giustifica questa mancanza di entusiasmo.

 

 

Il risultato per la Spitzenkandidat del Ppe è allarmante: questi numeri mettono chiaramente in pericolo la riconferma di von der Leyen da parte del Parlamento europeo, dove potrebbe mancare una quarantina di voti del Ppe. Già nel 2019 Ursula era stata boicottata da una parte della sua famiglia. La fiducia era passata per appena nove voti grazie al sostegno del Movimento 5 stelle e del partito Legge e Giustizia polacco. Per farcela dopo le prossime elezioni europee, von der Leyen avrà chiaramente bisogno di altri alleati per compensare i tiri dei franchi tiratori. La presidente della Commissione corteggia Giorgia Meloni nella speranza che convinca altri sovranisti meno pragmatici, senza formalizzare il loro ingresso in maggioranza. Ma è una scommessa rischiosa. Guardando solo alla sua destra (su migranti e Green deal, oltre che sulle alleanze), von der Leyen perde la possibilità di ottenere il sostegno dei verdi e spinge socialisti e liberali a votare contro di lei.