Ursula von der Leyen - foto Ansa

Verso le europee 2024

Il Ppe ricandida von der Leyen alla guida della Commissione europea: "Noi contro gli amici di Putin"

Arriva il via libera del Partito popolare europeo: la presidente uscente correrà per un secondo mandato. Ma l'ok non passa all'unanimità e votano poco più della metà degli aventi diritto. I falchi tiratori sono 89 (su 489 voti)

La presidente uscente della Commissione europea Ursula von der Leyen è ufficialmente candidata per un secondo mandato alla guida dell'esecutivo Ue. Il via libera è arrivato da Bucarest, durante il congresso del Partito popolare europeo, il suo partito: una larghissima maggioranza – 400 sì, 89 no, 10 voti non validi – ha approvato la corsa alla ricandidatura per la ex ministra tedesca 65enne ed esponente di spicco della Cdu, l'unione Cristiano democratica in Germania.

  

 

"Grazie dal profondo del mio cuore a ciascun membro del Ppe che mi sostiene in modo così deciso. Non vedo l’ora di combattere con questo meraviglioso partito al mio fianco. Per la prosperità, la sicurezza, la democrazia. Per la nostra Unione Europea", ha scritto von der Leyen su X, creando un secondo account parallelo a quello istituzionale in vista della sua personale campagna elettorale.

 

 

Von der Leyen aveva annunciato un mese fa la sua ricandidatura, durante il congresso della Cdu. Quest'oggi è arrivata la conferma anche dal Ppe. Ma va sottolineato come il suo non sia stato un voto unanime. I delegati del partito aventi diritto di voto a Bucarest erano 801, ma solo poco più della metà ha partecipato. In più, lo scrutinio segreto della votazione ha fatto emergere una certa opposizione all'appoggio della presidente uscente. Che sia destinato ad aumentare è ancora presto da dirsi, ma a incidere possono essere stati grandi temi come le concessioni agli agricoltori, la retromarcia sul Green Deal, la gestione della crisi in medio oriente o la gestione della guerra in Ucraina e il supporto militare a Kyiv

 

  

Nella giornata di oggi la presidente della Commissione ha tenuto un discorso, prima della votazione, che, oltre a concentrarsi sugli obiettivi che vorrà raggiungere da qui ai prossimi cinque anni, ha messo al centro il pericolo dell'emergere dell'estremismo e il sostegno a Putin: "L'Europa unita viene sfidata come mai prima d'ora dai populisti, dai nazionalisti, dai demagoghi, che sia l'estrema destra o l'estrema sinistra, che sia Ressemblement National o Konferencja. I nomi possono essere diversi, ma l’obiettivo è lo stesso: vogliono calpestare i nostri valori e vogliono distruggere la nostra Europa e noi del Ppe non permetteremo mai che ciò accada".

 

 

Parole che hanno trovato il supporto del ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Mi convince il discorso di von der Leyen e senza posizioni chiare non avremmo potuto sostenerla. Mi auguro che non sia circondata da commissari che fanno l'esatto contrario di quello che lei ha detto", ha affermato. Ma che invece sono state criticate fortemente dalla Lega, che attraverso una nota ha scritto: "A distruggere l'Europa sono le politiche folli di questa sciagurata e sinistra Commissione, che non ha fatto nulla per contrastare l'immigrazione clandestina e l'estremismo islamico, che ha lavorato per rovinare gli agricoltori italiani ed europei a furia di tasse, regole idiote, farina di insetti e cibo sintetico".
 

A questo attacco è sempre Tajani a rispondere: "La posizione della Lega su Ursula von der Leyen è nota: Forza Italia invece ha votato affinché sia la candidata del partito alla presidenza della Commissione europea. Noi siamo popolari europei e siamo orgogliosi di esserlo".