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l'annuncio

Von der Leyen cede ancora agli agricoltori in rivolta: "Stop al regolamento sui pesticidi"

David Carretta

Di fronte alle proteste degli agricoltori, a quattro mesi dalle elezioni europee, la presidente della Commissione europea ha scelto di rinunciare agli obiettivi più ambiziosi del Green deal, anche a costo di compromettere la promessa di azzerare le emissioni nette dell'Ue entro il 2050. L'intervento al Parlamento europeo

Bruxelles. Un altro pezzo del Green deal e della strategia Farm to fork è stato sacrificato da Ursula von der Leyen sull'altare della collera rurale. La presidente della Commissione ha annunciato davanti al Parlamento europeo il ritiro della proposta “Sur”, che mira a ridurre del 50 per cento l'uso di pesticidi nel settore agricolo entro il 2030. L'annuncio è cosmetico. La proposta, contestata dall'industria dei pesticidi e dalle grandi lobby agricole, era già stata rigettata dal Parlamento europeo ed era in stallo nei negoziati tra i governi al Parlamento europeo. Ma l'annuncio è altamente simbolico. Di fronte alle proteste degli agricoltori, a quattro mesi dalle elezioni europee, von der Leyen ha scelto di rinunciare agli obiettivi più ambiziosi del Green deal, anche a costo di compromettere la promessa di azzerare le emissioni nette dell'Ue entro il 2050. Il ritiro della proposta sui pesticidi arriva dopo il lancio del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura, il nuovo rinvio dell'introduzione obbligo di mettere a riposo il 4 per cento dei terreni coltivabili, l'introduzione di salvaguardie per limitare le importazioni di prodotti agricoli dall'Ucraina, la sospensione di fatto dei negoziati sull'accordo di libero scambio con il Mercosur e la promessa di una proposta entro fine mese per ridurre il carico amministrativo degli agricoltori.
 

L'agricoltura rappresenta l'1,4 per cento del pil dell'Ue. Il settore agroalimentare è il 4,2 per cento dei posti di lavoro. I sussidi della Politica agricola comune europea valgono un terzo del bilancio dell'Ue. Nel suo discorso davanti al Parlamento europeo, von der Leyen ha lanciato l'idea di concedere altri aiuti pubblici agli agricoltori come “incentivo” per convincerli ad accettare misure per preservare la natura. La presidente della Commissione ha ricordato che “dal 60 al 70 per cento dei suoli in Europa sono in cattivo stato”, con un impatto negativo sulla capacità del settore agricoltori di continuare a produrre. Eppure la stessa von der Leyen si prepara a un'altra concessione.
 

Questo pomeriggio la Commissione presenterà gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per il 2040: un taglio del 90 per cento rispetto ai valori del 1990. Le emissioni del settore agricolo ammontano al 14,3 per cento del totale nell'Ue. L'agricoltura è stata sostanzialmente risparmiata dai sacrifici e dagli investimenti necessari a realizzare l'obiettivo di tagliare del 55 per cento le emissioni entro il 2030. Ma gli agricoltori saranno nuovamente risparmiati dalla proposta di oggi della Commissione. Dai documenti che saranno adottati dal collegio presieduto da von der Leyen sono scomparsi i riferimenti a una riduzione del 30 per cento delle emissioni di metano, azoto e altri gas legati all'agricoltura. Nelle bozze originarie, il settore agricolo era considerato come “una delle aree fondamentali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2040”.