negli stati uniti

La storia extraconiugale che rischia di far saltare il processo a Trump

Giulio Silvano

La procuratrice della contea di Fulton Fani Willis potrebbe essere sollevata dal caso contro l'ex presidente per una relazione romantica. Un colpo per Trump, che cerca in ogni modo di ritardare le udienze per arrivare al voto prima che i giudici prendano decisioni

Donald Trump ad agosto è stato incriminato in Georgia per aver tentato di sovvertire i risultati elettorali delle presidenziali del 2020. Trump aveva chiesto dei voti al segretario di stato della Georgia per poter vincere contro Joe Biden. A portare avanti l’accusa è stata la procuratrice distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, 53enne democratica, afroamericana, prima donna a ricoprire questo ruolo. Ottima reputazione, Willis è stata chiamata da Trump “il ‘pubblico ministero’ della sinistra radicale, che presiede su uno dei luoghi più corrotti e pieni di crimine di tutta l’America”. Il processo sarebbe potuto iniziare a breve, ma una storia extraconiugale rischia di far saltare tutto, andando a favore dell’ex presidente accusato, tra le altre cose, di insurrezione. Scott McAfee, giudice che presiede il processo, ha detto che Willis potrebbe esser sollevata dal caso e ad Atlanta è iniziata un’udienza che dovrebbe concludersi venerdì. Tutto perché la donna avrebbe avuto una relazione romantica con Nathan Wade, avvocato, sposato, 51enne, che lei aveva chiamato come procuratore speciale per lavorare alla preparazione processo. Dopo che la storia è venuta fuori Willis ha pubblicamente ammesso l’affair, ma ha sottolineato che la relazione tra loro è iniziata dopo aver chiamato Wade a lavorare con lei, e che non ha in nessun modo influito sulle decisioni prese durante l’investigazione. A deciderlo sarà McAfee.

 

A tirare fuori la love story era stato Micheal Roman, uno dei vari imputati nel processo, collaboratore di Trump e uomo chiave della sua campagna. Roman, che in passato ha lavorato anche per Rudy Giuliani, accusa oltretutto Willis di aver pagato con fondi pubblici lo studio legale di Wade, per poi passare insieme le vacanze. Si parla di voli verso San Francisco e Miami e hotel di lusso. Roman ha anche sottolineato che Wade sarebbe stato sottoqualificato per quel ruolo, non avendo esperienza in casi del genere, oltre a esser stato pagato troppo (circa 650mila dollari in due anni).

 

Gli avvocati di Trump cercheranno di calcare sulla narrazione della relazione inappropriata, relazione da cui sia Wade che Willis avrebbero beneficiato economicamente. Se la procuratrice dovesse essere allontanata dal caso, probabilmente il processo verrà spostato dopo le elezioni di novembre. Anche perché in pochi sarebbero disposti a prendere in mano un’investigazione di punto in bianco con così tanta influenza politica. Se invece Willis dovesse essere confermata, l’accusa spera che il processo possa iniziare ad agosto.

 

Le squadre legali dell’ex presidente stanno cercando di trovare ogni modo per evitare i processi, sia chiedendo alla Corte suprema l’immunità visti i suoi anni alla Casa Bianca, sia cercando di ritardare in ogni modo le date, con la scusa che interferiscano con le elezioni. “Posticipiamo tutto a novembre”, dicono. Trump, in tutti i processi in cui è coinvolto, si dichiara innocente, e seppure l’esposizione mediatica lo stia aiutando nei sondaggi, gli effetti dopo le decisioni che verranno prese da giudici e giurie potrebbero abbatterne i numeri. È stato riportato che una fetta di repubblicani meno sfegatati di fronte a una condanna per insurrezione non sarebbero pronti a votarlo. Meglio quindi arrivare al voto prima che i giudici prendano decisioni.

 

Il calendario del candidato-Trump sta iniziando sempre più spesso a coincidere con quello dell’imputato-Trump. Giovedì 15 febbraio, nello stesso giorno dell’udienza in Georgia, Trump si è presentato a New York per il processo che riguarda i soldi dati all’ex pornostar Stormy Daniels per zittirla, pornostar incontrata a un torneo di golf nel 2006 mentre Melania aveva appena dato alla luce il figlio Barron. Il tribunale ha detto che il processo si farà, e ha deciso una data: il 25 marzo, in piena stagione delle primarie. Il giudice newyorkese ha rigettato la proposta degli avvocati di Trump che chiedevano di non procedere. Appena uscito dall’aula, Trump ha parlato di nuovo di “interferenza” nella sua campagna elettorale, attaccando il procuratore. Continua a dire che i vari processi in cui è coinvolto fanno parte di un grande piano orchestrato dalla Casa Bianca per evitare che venga rieletto.  Per via dell’appuntamento a Manhattan, Trump ha dovuto posticipare alcuni comizi in South Carolina, dove si terranno le prossime primarie il 24 febbraio. Trump spera che battendo l’ex governatrice Nikki Haley nel suo stato potrà alleggerirsi l’agenda, potendo così concentrarsi sulle dichiarazioni anti-Nato e sui processi.

 

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