Eric Schmidt (LaPresse) 

La cicogna bianca

L'azienda di Eric Schmidt che produce droni per far vincere gli ucraini contro i russi

Pietro Minto

L'ex amministratore delegato di Google  ha dato vita a White Stork, una startup militare pensata ad hoc per la difesa contro la Russia: sta infatti sviluppando una tecnologia che usa le intelligenze artificiali per visualizzare i bersagli e funzionare anche nelle zone in cui le comunicazioni a distanza non sono possibili

Lo scorso luglio il Wall Street Journal ha pubblicato un editoriale sul “futuro della guerra” e l’importanza degli sciami di droni, soprattutto sul fronte ucraino. L’articolo sottolineava lo squilibrio di potenza tra l’esercito russo e quello ucraino, e raccontava come l’utilizzo di droni – economici e di piccole dimensioni – avesse “esteso la gittata limitata della fanteria dell’Ucraina”. Nulla di particolarmente nuovo, se non fosse che l’autore dell’articolo era Eric Schmidt, noto per essere stato amministratore delegato di Google dal 2001 al 2011 e presidente del cda di Alphabet (azienda che comprende Google, YouTube, Android e le altre province dell’impero) fino al 2017. 

Abbandonato il gigante tecnologico, Schmidt si è impegnato in altri settori: è presidente del think tank Special Competitive Studies Project, che si occupa di difendere la competitività tecnologica degli Stati Uniti, e ha firmato un libro sulle intelligenze artificiali, tema a lui particolarmente caro, con Henry Kissinger (“L’era dell’intelligenza artificial”, Mondadori, 2023). L’interesse di Schmidt per le intelligenze artificiali si intreccia al suo impegno militare pro Ucraina: da tempo, infatti, l’ex di Google si è ritagliato un ruolo di tramite tra la Silicon Valley e il Pentagono. Nel 2018 è stato a capo di una commissione nazionale di sicurezza sulle intelligenze artificiali (Nscai), che tre anni dopo ha pubblicato un rapporto su come “le intelligenze artificiali trasformeranno il modo in cui si fa guerra in ogni ambito”.

 

La scorsa settimana la rivista Forbes ha svelato una “startup militare segreta” che Schmidt sta costruendo tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, specializzata proprio in droni suicidi governati dalle intelligenze artificiali. Veicoli piccoli e leggeri, comandabili a distanza ma anche capaci di una certa indipendenza: “Sfruttato in grandi quantità, questo tipo di drone con visuale in prima persona, inventato per lo sport delle corse di droni, è più economico di un colpo di mortaio e più preciso del fuoco di artiglieria”, scriveva l’ex presidente di Alphabet lo scorso luglio, precisando che un drone simile “costa circa 400 dollari e può trasportare circa 1,3 chili di esplosivo”. La scoperta di Forbes aiuta anche a contestualizzare un altro articolo scritto da Schmidt – uscito lo scorso gennaio, questa volta sulla rivista Foreign Affair – intitolato: “L’Ucraina sta perdendo la guerra dei droni”.

La startup militare di Schmidt si chiama White Stork e fin dal nome (cicogna bianca, in onore dell’animale nazionale ucraino) risulta essere pensata ad hoc per la difesa contro la Russia: l’azienda sta infatti sviluppando un drone producibile in massa che usa le intelligenze artificiali per visualizzare i bersagli e funzionare anche nelle zone in cui le comunicazioni a distanza non sono possibili (quest’ultimo è un punto cruciale per il fronte Ucraino, perché il segnale gps viene spesso manomesso e disturbato dai russi). Schmidt, che vanta molti contatti con gli ucraini, ha spiegato su Foreign Affairs che, nel 2024, Ucraina e Russia otterranno circa quattro milioni di droni: “Con tanti velivoli in attività, qualsiasi soldato in movimento diventa facile bersaglio. Entrambi gli eserciti si concentreranno sempre di più nell’eliminazione delle armi altrui in combattimenti drone contro drone”.

Secondo Forbes, la White Stork esiste da agosto ma in pochi mesi era diventata un segreto di pulcinella nel settore dei droni. La rivista ha anche raccontato i tentativi di nasconderla agli occhi del pubblico usando altre società, come Swift Beat Holdings, che a sua volta era contenuta in Volya Robotics OÜ, con sede in Estonia, che ha come unico proprietario lo stesso ex ceo di Google. White Stork punta quindi su una tecnologia avanzata ma relativamente economica per supportare la difesa ucraina e ottenere nuovi fondi dalla Difesa statunitense, che proprio in questi mesi sta cercando alternative a colossi come Palantir Technologies, gigante del big data e delle IA che da tempo fa affari col governo statunitense ma che ha accusato un notevole calo di investimenti negli ultimi mesi. Secondo il Wall Street Journal, infatti, il dipartimento della Difesa e altre agenzie federali americane sarebbero alla ricerca di soluzioni meno costose e più flessibili di quelle finora adottate.
Pietro Minto

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