Foto Epa, via Ansa

tra Ucraina e Israele

I terroristi devono essere sconfitti, dice Zelensky che ribadisce la solidarietà a Israele

David Carretta

A Bruxelles, il presidente ucraino chiede aerei, missili a lungo raggio e artiglieria, senza interruzioni. Il timore di un calo del sostegno

Bruxelles. Volodymyr Zelensky si è presentato alla riunione dei ministri della Difesa della Nato con tre richieste: “Difesa aerea. Missili di lunga gittata. Artiglieria”. Sono le tre “priorità” per affrontare i prossimi mesi, nel momento in cui la controffensiva per liberare i territori occupati dalla Russia avanza lentamente e il presidente russo, Vladimir Putin, vuole usare nuovamente l’inverno come arma di guerra. Ma Zelensky ha ammesso di avere dubbi sul continuo sostegno degli alleati occidentali. Il presidente ucraino chiede “nessuna pausa” ma, tra la nuova guerra in medio oriente e le elezioni americane, “nessuno lo sa”.

Nel quartier generale dell’Alleanza atlantica si è riunito il gruppo di contatto di Ramstein che riunisce la coalizione di cinquanta paesi che sostiene militarmente Kyiv. Zelensky ha spiegato che l’Ucraina si trova di fronte a “una situazione speciale sulla linea del fronte, in cui è importante mettere pressione e senza nessuna pausa”, perché non si deve consentire alle forze della Russia di “riposare” e “riprendersi”. Le “priorità” per le forniture di armi sono tre.

La prima in vista dell’inverno sono i sistemi di difesa aerea da mettere “in punti geografici molto concreti per salvare la rete energetica, per salvare gente, per salvare il grano e poterlo esportare verso l’Africa”, ha spiegato Zelensky.

La seconda sono “missili di lunga gittata. Ne abbiamo bisogno per spingere la Russia fuori dalla nostra terra”, ha detto il presidente ucraino.

La terza sono pezzi di artiglieria e munizioni per portare avanti la controffensiva.

La Germania ha appena approvato un nuovo pacchetto di aiuti per l’inverno da 1,1 miliardi di euro incentrato sulla difesa aerea: una batteria Patriot, un sistema Iris-T e carri armati Gepard. Gli Stati Uniti hanno sbloccato altri 200 milioni di dollari. Il Regno Unito 100 milioni di sterline. La Danimarca ha annunciato che consegnerà gli F-16 a marzo o aprile, mentre il Belgio fornirà i caccia nel 2025. Il primo ministro belga, Alexander De Croo, ha anche detto che trasferirà a Kyiv le entrate fiscali degli asset congelati della Russia a causa delle sanzioni (1,7 miliardi nel 2023). Ma l’espressione “senza nessuna pausa” usata da Zelensky fa capire il timore del presidente ucraino di interruzione o riduzione degli aiuti militari a causa di problemi politici interni negli Stati Uniti o dell’attenzione dirottata su altre crisi. 

Zelensky non ha chiesto di dare priorità all’Ucraina su Israele. Al contrario. Ha ribadito di considerarla la stessa lotta, con Russia e Iran che hanno interesse a dividere il campo delle democrazie. “Terroristi come Putin o Hamas cercano di tenere in ostaggio nazioni libere e democratiche”, ha detto il presidente ucraino: “I terroristi non cambieranno. Devono semplicemente essere sconfitti. E questo significa che dobbiamo vincere”. Per Zelensky è importante  far capire agli israeliani che “non sono soli”. “La mia raccomandazione ai leader è di andare in Israele e sostenere non dico le istituzioni, ma la gente che ha subìto attacchi terroristici”, ha detto il presidente ucraino. Ma Zelensky ha ammesso di essere preoccupato perché gli alleati potrebbero perdere interesse per l’Ucraina. “Voglio essere onesto con voi. E’ una situazione pericolosa, innanzitutto per le persone in Ucraina che sono in questa guerra di lungo periodo”, ha detto Zelensky ai giornalisti: “Tutti sono spaventati perché ci sono altre tragedie o guerre nel mondo”. Le risorse politiche e militari degli alleati sono limitate. Quelle degli Stati Uniti ancora di più, se non sarà trovato rapidamente un accordo bipartisan per il sostegno all’Ucraina. Zelensky ha citato le elezioni americane come una “sfida”, anche se continua ad avere fiducia in Joe Biden, nel sostegno bipartisan americano e nel sostegno dell’Unione europea. Ma ha posto una domanda agli alleati: “Il vostro sostegno sarà inferiore rispetto a quello attuale? I partner rispondono no. Ma chi lo sa? Nessuno lo sa”.

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