(foto Ansa)

assenze rumorose

Il vero motivo di Xi che diserta il G20 è uno show di forza dell'India

Carlo Buldrini

In questi giorni i rapporti tra New Delhi e Pechino sembrano toccare il punto più basso degli ultimi 60 anni. L'India mostra i muscoli con le imponenti esercitazioni militari a ridosso del summit e manda un messaggio alla Cina

In questi giorni i rapporti tra India e Cina sembrano toccare il punto più basso degli ultimi 60 anni. Lunedì scorso l’Indian Air Force (Iaf) ha iniziato una massiccia esercitazione a cui è stato dato il nome di “Trishul” (il trishul è il tridente che tiene in mano il dio Shiva). L’esercitazione militare durerà undici giornie si sta svolgendo a ridosso dei confini con la Repubblica popolare cinese e con il Pakistan. A condurre l’esercitazione è il Comando aereo occidentale dell’aeronautica militare indiana che ha basi operative in Ladakh, Jammu e Kashmir, Punjab e Haryana. All’esercitazione partecipano tutte le flotte degli aerei da combattimento indiani quali i Rafale di produzione francese, i Mirage 2000, anch’essi francesi, i Sukhoi 30Mki, prodotti dalla Hindustan Aeronautics su licenza russa e gli aerei da combattimento leggeri Tejas Mk1a, ugualmente prodotti dall’Hindustan Aeronautics. Gli aerei da caccia sono affiancati nell’esercitazione dagli aerei da trasporto militare pesante, dagli elicotteri multimissione Chinook e dagli elicotteri d’attacco Apache. Partecipano alla manovra anche le Forze speciali “Garud” (Garuda, nella mitologia hindu, è il re degli uccelli). I militari di questa forza armata hanno il compito di proteggere le basi e le installazioni dell’aeronautica militare indiana e della “ricerca e salvataggio” in combattimento. 

Quella in corso è la più importante manovra militare dell’Indian Air Force dell’ultimo decennio e si tiene in concomitanza con il vertice del G20 di New Delhi. Con questa mega esercitazione l’India vuole mostrare ai rappresentanti dei più importanti paesi del mondo la sua forza e il suo potere militare. In particolare vuole dire alla Cina che non accetterà nessuna ulteriore provocazione ai propri confini. Se si cercano i motivi della probabile rinuncia di Xi Jinping a partecipare al summit del G20 di New Delhi, questa esercitazione della Iaf, in corso ai confini con la Cina, va tenuta presente.

Contemporaneamente, il Congresso americano ha definitivamente approvato l’accordo tra la General Electric e l’Hindustan Aeronautics per il trasferimento della tecnologia e la produzione in India dei motori F414 per gli aerei da combattimento indiani. L’intesa era stata siglata in occasione della recente visita di stato del primo ministro Narendra Modi a Washington. Si tratta di un accordo definito in America “storico” dal momento che la U.S. Air Force considera questi motori F414 il proprio “gioiello della corona” e non ha condiviso la tecnologia per la loro fabbricazione nemmeno con i suoi più stretti alleati. Il governo indiano vuole utilizzare la visita di Biden a New Delhi in occasione dell’imminente G20 per accelerare questa pratica e concluderla entro l’anno finanziario in corso. Se così sarà, i nuovi aerei da combattimento leggeri indiani Mk2 saranno operativi in India fra tre anni. Questi aerei potranno avere a bordo missili aria-terra, missili aria-aria che colpiscono oltre il raggio visivo, bombe guidate di alta precisione e bombe convenzionali. E’ impensabile che gli Stati Uniti non abbiano chiesto all’India precise garanzie politiche e strategiche per questo accordo militare. Al riguardo, fa sorridere la teoria di alcuni improvvisati esperti di geopolitica che ritengono che l’India si stia alleando con la Cina (e con la Russia) in funzione antiamericana. 

Di fronte a questo attivismo indiano nei cieli che sovrastano il confine himalayano, la Repubblica popolare cinese sembra voler correre ai ripari. Dopo gli scontri di frontiera tra Cina e India del maggio e giugno 2020 che hanno provocato la morte di 20 soldati indiani, le immagini satellitari del 6 dicembre 2021 avevano mostrato come, lungo la Linea di controllo effettivo (Lac) che divide India e Cina nella regione himalayana, i cinesi stessero costruendo o ampliando aeroporti, eliporti, strutture ferroviarie, basi missilistiche, strade e ponti. Le ultime immagini satellitari datate 16 agosto 2023 mostrano invece come nell’Aksai Chin occupato dai cinesi, a soli 70 chilometri dalla Lac, fervano i lavori per la costruzione sotto terra di tre bunker rinforzati e di altrettanti tunnel, tutti compresi in un’area di cica 15 chilometri quadrati. I bunker e i tunnel hanno tre accessi “a forchetta” per permettere ingressi e uscite rapidi del personale militare cinese. Macchinari per lo spostamento di terra stanno coprendo queste strutture sotterranee per una ulteriore protezione. 

Il 23 agosto scorso, a margine del quindicesimo summit dei Brics a Johannesburg, Narendra Modi e Xi Jinping si sono brevemente incontrati faccia a faccia. Il giorno seguente è stato diramato un comunicato in cui si fa cenno al proposito di “intensificare gli sforzi per raggiungere una rapida riduzione dell’impegno militare nell’area della Lac”. E mentre a Johannesburg Modi e Xi hanno parlato di “disengagement” e di “de-escalation”, lungo i confini himalayani Cina e India si preparano alla guerra.

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