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L'alternativa di Kyiv

Le riforme economiche di Zelensky hanno un obiettivo: abbandonare il patronato 

Giorgio Arfaras

Perché la guerra, che ha mostrato una gran tenuta dell’Ucraina come nazione, potrebbe essere il viatico di una raggiunta e compiuta unità nazionale che spinga nella direzione della modernizzazione della società civile e dell’economia. E riduca ancor di più il potere degli oligarchi

Il percorso politico dell’Ucraina poteva regredire, perché sembrava portare verso un sistema di autocrazia patronale. In Ucraina esisteva però una società civile robusta con un ceto medio professionale diffuso. Queste forze non volevano tornare a un mondo di stagnazione economica e di repressione politica. Ed ecco che arriva nel 2013 il Maidan, che prese il nome di “Rivoluzione della dignità“. Come effetto, Viktor Yanukovich fu sostituito attraverso le prime elezioni trasparenti da Petro Poroschenko che spinse verso la democrazia il paese, ma non smontò il sistema di potere patronale.

Nel 2019, tre decenni dopo la caduta dell’Impero sovietico, Volodymyr Zelensky vince con una investitura oceanica sia le elezioni parlamentari sia quelle presidenziali. Zelensky non era un funzionario statale come Vladimir Putin, e neppure un oligarca come Poroschenko, e nemmeno un membro della nomenclatura comunista come il leader cinese Xi Jinping, ma un imprenditore e un attore di successo, che non aveva alle spalle un gruppo di poteri formato da molti oligarchi che lo condizionavano. 

A spingerlo è stato un diffuso malcontento, frutto della combinazione di un’economia mediocre e di una corruzione diffusa. Un malcontento che è stato catturato da una serie televisiva con Zelensky come protagonista nel ruolo di un professore di storia che mostrava una via, quella del voto che si struttura, attraverso un referendum mediatico, per cambiare le cose. La vicenda di Zelensky presidente e della serie televisiva all’origine del suo successo politico mostra come un sistema mediatico indipendente possa fare letteralmente miracoli – tecnicamente i miracoli che sono degli eventi con una probabilità di accadere pressoché nulla.

Questa potrebbe essere la volta che in Ucraina si intraprende una strada di riforme che riducano progressivamente il potere degli oligarchi, e, in generale, dei modi di organizzare la politica e l’economia tipici del patronato. La guerra, che ha mostrato una gran tenuta dell’Ucraina come nazione, potrebbe essere il viatico di una raggiunta e compiuta unità nazionale che spinga nella direzione della modernizzazione della società civile e dell’economia. A questo proposito gli aiuti internazionali che dovrebbero arrivare per la ricostruzione potrebbero avere un gran ruolo. Da un lato, il finanziamento della ricostruzione e la modernizzazione del paese dovrebbero spingere il paese verso la modernità, dall’altro, grazie a un auspicabile controllo internazionale e nazionale sulla spesa, potrebbero sorgere molte attività nell’industria e nei servizi al di fuori dell’influenza del patronato.


Questo articolo è l’ultimo di una trilogia in cui l’autore analizza lo sviluppo dei sistemi istituzionali e finanziari usciti dalla crollo dell’Urss. Ecco gli altri due

 

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