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Editoriali

La strategia di Weber significa caos e immobilismo

Redazione

Il capogruppo del Ppe ottiene la sua prima vittoria (di Pirro) sull’Ue più a destra. Sarà la plenaria del Parlamento europeo a dire l’ultima parola a luglio

Manfred Weber, il capogruppo del Ppe, ieri ha ottenuto la prima vittoria della sua campagna per spostare verso le destre il baricentro dell’Unione europea. La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha rigettato la “Legge per il ripristino della natura” che fissa come obiettivo di restaurare il 10 per cento delle terre e dei fiumi dell’Ue. Il voto è finito in parità: 44 a favore, 44 contro. Il Ppe si è alleato con i deputati dell’estrema destra e della destra sovranista, a cui si è aggiunta una minoranza del gruppo liberale, perché ai loro occhi il provvedimento avrebbe un costo troppo alto per gli agricoltori.

  

Il Ppe, che secondo i sondaggi perderà una ventina di deputati alle elezioni europee del 2024, sta cercando di recuperare una parte dell’elettorato rurale presentandosi come nuovo partito dei contadini. Ma le manovre di Weber mirano anche a mantenere il Ppe al centro dei giochi nella prossima legislatura.

 

I numeri per una maggioranza tutta di destra non ci sono: giocare sui due tavoli dovrebbe permettere al Ppe di preservare la sua posizione dominante nella grande coalizione con socialisti e liberali. Se i precedenti tentativi di Weber di usare la sponda sovranista su migranti e Green deal erano falliti, con la “Legge per il ripristino della natura” ha finalmente avuto successo.

 

Ma rischia di essere una vittoria di Pirro. Sarà la plenaria del Parlamento europeo a dire l’ultima parola a luglio. I governi si sono già espressi a maggioranza a favore di un compromesso (l’Italia ha votato contro e si è trovata in minoranza). Se la plenaria approverà la “Legge per il ripristino della natura”, il Parlamento si troverà in una posizione più debole nei negoziati con i governi. Se confermerà la bocciatura, Weber avrà affossato uno dei pilastri del Green deal di Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione che è membro del suo Ppe. In ogni caso, la strategia di Weber sta diventando sinonimo di caos e immobilismo.

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