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Prigozhin ferma la marcia della Wagner a 200 km da Mosca: c'è un accordo con Lukashenka

Micol Flammini e Maria Carla Sicilia

L'avanzata delle truppe si ferma dopo aver attraversato Rostov, Varonezh e poi Lipeck. "Torniamo indietro per non spargere sangue", dice il capo dei mercenari

Prigozhin: "Invertiamo la rotta dei convogli". La mediazione di Lukashenka

"Evgenij Prigozhin ha accettato la proposta del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenka di fermare il movimento di persone armate della compagnia Wagner sul territorio della Russia e di compiere ulteriori passi per allentare la tensione". L'annuncio è del servizio stampa del presidente bielorusso, che nel corso della giornata ha avuto dei colloqui sia con Putin sia con il capo dei mercenari

Poco dopo, con un messaggio audio su Telegram, anche Prigozhin ha confermato che le truppe non proseguiranno la marcia verso il Cremlino. "Siamo arrivati a 200 chilometri da Mosca senza versare una goccia di sangue. Ora che per continuare dovremmo versarne, per senso di responsabilità facciamo invertire la rotta ai nostri convogli e facciamo ritorno alle nostre basi", ha dichiarato.

Non ci sono informazioni circa la mediazione che ha condotto Lukashenka, ma secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass l'accordo per "risolvere la situazione" include anche garanzie per la sicurezza dei mercenari che oggi hanno marciato in Russia.  

A Mosca "la situazione è difficile", dice il sindaco

Ora che i mercenari della Wagner sono a meno di 500 chilometri da Mosca, in città si perfeziona il piano di sicurezza. Già in mattinata erano entrate in vigore le misure antiterrorismo. Ora il sindaco Sergei Sobyanin ha detto che lunedì sarà un giorno non lavorativo e ha invitato tutti i residenti a restare a casa. Sono esonerati solo alcune categorie di lavoratori. 

“A Mosca è stato dichiarato un regime di operazioni antiterrorismo. La situazione è difficile", ha detto Sobyanin su Telegram. La decisione di chiudere le attività non essenziali lunedì mira a "ridurre al minimo i rischi". Ha poi aggiunto che il traffico potrebbe essere bloccato in alcune zone e ha chiesto alla popolazione di non muoversi per le strade della città.

 

Putin o Prigozhin: con chi sta l'esercito russo 

Gli uomini della Wagner sono circa 25 mila e l’avanzata va spedita. La velocità di movimento dei mercenari di Prigozhin contrasta con quella che sembra essere invece la lentezza nella catena di comando russa nel prendere decisioni. I combattenti del leader ceceno Ramzan Kadyrov dicono di essere diretti verso Rostov sul Don per riportare l’ordine e fermare gli uomini della Wagner, un tempo alleati.

Nel frattempo i mercenari vanno avanti, avrebbero superato la regione di Voronezh e sono entrati in quella di Lipeck. Il governatore della regione ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa, ma gli uomini di Prigozhin sostengono che ad agevolare la loro marcia sono i soldati regolari, che cambiano schieramento e si uniscono alla colonna militare diretta verso nord. Quanto più i mercenari manterranno questo ritmo, tanto meno tempo avrà la regione di Mosca per organizzare le sue difese. 

 

Il Cremlino smentisce la fuga di Putin. Da Erdogan "pieno sostegno"

"Putin lavora al Cremlino". Mentre i mercenari della Wagner sono in marcia verso Mosca, Dmitry Peskov dice all'agenzia Tass che il presidente russo è rimasto nel palazzo presidenziale, non sta progettando di fuggire e continua a lavorare. 

La domanda su dove fosse Putin ha iniziato a circolare da questa mattina, mentre i carri armati guidati da Evgeni Prigozhin avanzano nella loro marcia. 

Il sospetto che il presidente russo si fosse spostato da Mosca è legato al viaggio che ha fatto qualche ora fa l'aereo presidenziale. Secondo FlightRadar, il velivolo speciale Il-96-300PU è partito da Mosca alle 14:16 e si è diretto a nord-ovest, prima di scomparire dal tracciamento vicino alla città di Tver, a nord-ovest di Mosca. Non sappiamo però se Putin fosse a bordo o meno. 

Quello che sappiamo è che il presidente russo ha sentito l'omologo turco, Tayyip Recep Erdogan. Putin "lo ha informato sulla situazione nel Paese in relazione col tentativo di ribellione armata", si legge nel comunicato del Cremlino, ricevendo "pieno sostegno". Prima di parlare con Erdogan, Putin aveva sentito i presidenti della Bielorussia Alexander Lukashenko, dell'Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev e del Kazakhstan Kassym-Jomart Tokayev.

 

La marcia della Wagner verso Mosca: le tappe

Rostov sul Don: occupato il quartier generale militare

Da Rostov sul Don a Mosca ci sono più di mille chilometri ed è a Rostov sul Don che Evgeni Prigozhin si è fermato e aspetta nel principale quartier generale dell’esercito nella Russia meridionale. Lui e i suoi uomini sono entrati, armati, Prigozhin ha detto che non si sarebbe mosso senza parlare prima con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e il capo di stato maggiore, Valeri Gerasimov. La Wagner ha preso il controllo di alcuni luoghi chiave della città, che si trova vicino al confine e secondo Prigozhin era da Rostov che Shoigu coordinava gli attacchi contro i suoi uomini, la presenza nella città meridionale è anche simbolica. Il ministero della Difesa britannico ha confermato che i mercenari hanno occupato “siti chiave per la sicurezza, incluso il quartier generale che gestisce le operazioni militari della Russia in Ucraina”. 


Voronezh: colpito un convoglio militare, dice la Wagner 

Voronezh si trova a metà strada, cinquecento chilometri circa da Rostov e cinquecento da Mosca. Alcuni uomini della Wagner sono arrivati lì, con l’obiettivo di spostarsi poi verso Mosca. La Difesa britannica ha notato che inizialmente ci sono state prove molto limitate di scontro tra gli uomini della Wagner e l’esercito, il che “significa probabilmente che le forze di Mosca sono rimaste passive, lasciando passare la Wagner”. Successivamente i canali telegram legati alla compagnia di Prigozhin hanno detto che un loro convoglio è stato colpito proprio nella regione di Voronezh e hanno scritto: “La guerra civile è iniziata”. Il governatore della regione ha confermato che i militari sono impegnati per bloccare l'avanzata. La risposta dell’esercito di Mosca in questo momento è fondamentale e la maggior parte delle forze sono comunque raccolte attorno a Mosca. 

Lipeck: le truppe a 470 km da Mosca

La marcia della Wagner procede spedita. Come ha confermato il governatore di Lipeck, a nord di Voronezh, i mercenari stanno attraversando i confini della regione. Alla popolazione è stato chiesto di restare in casa. "Le forze dell'ordine e le autorità stanno adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. La situazione è sotto controllo", ha detto il governatore. 

La capitale russa si trova a 470 km a nord di Lipeck. Quanto più i mercenari manterranno questo ritmo, tanto meno tempo avrà la regione di Mosca per organizzare le sue difese. 

L’attesa a Mosca: in vigore il regime antiterrorismo

Nella capitale è in vigore il regime di controllo antiterrorismo. Il sindaco dice che la "situazione è difficile" e lunedì sarà una giornata non lavorativa. Le notizie di spostamenti da parte di Putin sono state smentite. Nel frattempo il presidente ha contattato i suoi alleati, soprattutto quelli della Csto, l’Organizzazione del trattato collettivo, un’alleanza nata come difensiva che unisce Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan, Tagikistan. E’ particolamente interessante la risposta che ha ricevuto dal presidente kazako, Toqaev, che ha definito quello che sta succedendo in Russia un problema interno. All’inizio del 2022, era stato proprio Toqaev a chiedere alla Csto di intervenire nel suo paese per fermare le manifestazioni.

 

Le parole di Prigozhin: "Non ci arrenderemo. Siamo patrioti"

Evgeni Prigozhin ha reagito al discorso di Vladimir Putin. Con un messaggio audio su Telegram ha detto: “Riguardo al tradimento, il presidente si sbaglia profondamente. Siamo patrioti, abbiamo combattuto e stiamo combattendo. Nessuno si arrenderà alle richieste del presidente, dell’Fsb o di chiunque altro. Non vogliamo che il paese viva ulteriormente nelle bugie della corruzione e della burocrazia”. Putin ha accusato il capo della Wagner di tradimento, ha promesso che la marcia di Prigozhin verrà fermata. Per ora va avanti e Prigozhin parla in termini politici, parla di corruzione, sapendo bene quando il problema conti e possa smuovere i cittadini russi. 

“Quando abbiamo combattuto in Africa – ha detto Prigozhin – ci è stato detto che avevamo bisogno dell’Africa, poi ci hanno scaricati, hanno rubato i soldi che invece dovevano servire. Quando ci è stato detto che dovevamo combattere in Ucraina, siamo andati a combattere. Ma si è scoperto che anche le munizioni, le armi, tutto il denaro destinato a questo scopo sono stati rubati, mentre i funzionari li conservano per loro stessi”. Oggi, ha continuato Prigozhin, stanno usando i proiettili contro gli uomini della Wagner e contro i cittadini, quindi “noi siamo patrioti”.

La marcia va avanti, lo scontro è tra russi armati, l’Ucraina – dove continuano i bombardamenti – è stata la miccia, e l’idea di Putin che avrebbe potuto concentrare il potere per anni, per sempre, dividendo i suoi collaboratori, creando un legame di dipendenza, in questo momento traballa.

 

Cosa ha detto Putin al paese: "Puniremo i traditori"

Nel discorso tenuto questa mattina alla nazione, il presidente non nomina il capo della Wagner e parla di tradimento. Dice che la marcia è una coltellata alle spalle e che l'esercito ha ricevuto gli ordini per neutralizzare la ribellione. Qui l'approfondimento. 

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