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Le previsioni di primavera

Per Bruxelles il pil dell'Italia cresce dell'1,2 per cento. Gentiloni: "Fondamentale il contributo del Pnrr"

David Carretta

L'Ue si lascia alle spalle i timori di una recessione: la Commissione rivede al rialzo le stime della zona euro. Più modesta la previsione di crescita di Roma. Il commissario agli affari economici: "Fare ogni sforzo" per rispettare gli obiettivi del Recovery

L'economia dell'Unione europea ha resistito meglio del previsto agli effetti della guerra della Russia contro l'Ucraina e si avvia a un ritorno verso la normalità, compresi i tradizionali tassi di bassa crescita dell'Italia, secondo le previsioni economiche di primavera pubblicate oggi dalla Commissione. “L'economia europea continua a dimostrare resilienza in un contesto globale difficile”, ha spiegato l'esecutivo comunitario. Le stime di crescita sono state riviste al rialzo rispetto alle previsioni d'inverno, sia per l'Ue sia per la zona euro. Nel 2023 il pil dovrebbe crescere rispettivamente del 1 e 1,1 per cento, nel 2024 del 1,7 e 1,6 per cento. I timori di una recessione a fine 2022 sono stati superati grazie a prezzi dell'energia più bassi, meno colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento e un forte mercato del lavoro. I dati dell'inizio del 2023 sono migliori del previsto. “L'economia europea è riuscita a contenere l'impatto avverso della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, superando la crisi energetica grazie a una rapida diversificazione delle forniture e a un considerevole calo del consumo di gas”, ha spiegato la Commissione. 

 

Anche i conti pubblici degli stati membri stanno migliorando rapidamente, dopo i debiti accumulati durante la pandemia e le misure di sostegno a famiglie e imprese per alleggerire l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia. Sia nell'Ue sia nella zona euro deficit e pil scendono a ritmo sostenuto. Il disavanzo aggregato dei conti pubblici dovrebbe passare dal 3,4 per cento nel 2022 al 2,4 per cento nel 2024, secondo le stime della Commissione. Il debito pubblico scenderà sotto l'83 per cento il prossimo anno (90 per cento per la zona euro). Il principale problema per l'Ue e la zona euro rimane l'inflazione. Anche se il picco è stato registrato nel 2022, le stime sull'aumento dei prezzi sono state riviste al rialzo. Per il 2023 la Commissione prevede un'inflazione media del 5,8 per cento nell'area euro, prima di scendere al 2,8 per cento nel 2024.

 

Anche per l'Italia le stime della Commissione mostrano un ritorno alla normalità. Ma non per forza in positivo. “La crescita della produzione ritorno al trend”, è il titolo di uno dei paragrafi delle previsioni dedicati all'Italia. Dopo una decelerazione nella seconda metà del 2022 e un rimbalzo nel primo trimestre del 2023, il pil dovrebbe “tornare a una crescita più modesta” fino alla fine del 2024. Lo scorso anno il pil era cresciuto del 3,7 per cento. Nel 2023 e 2024 la crescita è stimata al 1,2 e 1,1 per cento. Secondo le stime, il prossimo anno l'Italia dovrebbe tornare a essere l'ultima economia della zona euro per crescita del pil. Per contro, l'Italia rimarrà il secondo paese con il debito pubblico più alto, con una stima del 140,4 per cento del pil per il 2023 e del 140,3 per cento per il 2024. La Commissione stima che il deficit, che era all'8,0 per cento nel 2022, scenderà al 4,5 per cento quest'anno e al 3,7 per cento il prossimo. Le previsioni della Commissione sull'aggiustamento strutturale indicano che l'Italia sarebbe sostanzialmente in linea con la sua proposta di revisione del Patto di stabilità e crescita. Tuttavia le previsioni della Commissione non includono il taglio della pressione fiscale annunciato dal governo nel Documento di economia e finanza (Def), perché le misure non sono sufficientemente specificate.

 

Per la crescita dell'Italia “il contributo del Pnrr è fondamentale”, ha avvertito il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. Il contributo del Recovery fund nel triennio 2022-24 è pari al 2,5 per cento. “E' molto consistente”, ma gli obiettivi del Pnrr devono essere “rispettati” per ottenere le erogazioni secondo il calendario previsto, ha detto Gentiloni. “In una fase in cui per combattere l'inflazione i margini di politiche espansive sono ridotti, avere a disposizione per spese e soprattutto per investimenti orientati al futuro, uno strumento come il Pnrr è un'occasione straordinaria” e “l'Italia deve fare ogni sforzo”, ha detto Gentiloni.

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