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Editoriali

La Cina bullizza il Canada

Redazione

Due diplomatici espulsi e una crisi che ha a che fare anche con noi. La crisi diplomatica tra Pechino e Ottawa è arrivata a nuovi livelli di tensione

Ieri la Repubblica popolare cinese ha espulso la console canadese a Shanghai, Jennifer Lynn Lalonde. La decisione è stata presa meno di ventiquattro ore dopo che il governo guidato da Justin Trudeau aveva dichiarato persona non grata il diplomatico cinese di base a Toronto, Zhao Wei. La crisi diplomatica tra Cina e Canada è arrivata a nuovi inediti livelli di tensione, con una serie di azioni e reazioni che dimostrano come sia sempre più complicato avere un rapporto normalizzato con Pechino.

   

La scorsa settimana il quotidiano canadese Globe and Mail ha pubblicato un’inchiesta in cui, citando fonti d’intelligence, si affermava che il diplomatico cinese Zhao Wei era coinvolto in una serie di azioni illegali che avevano come obiettivo la raccolta di informazioni e l’intimidazione del ministro degli Esteri ombra, Michael Chong, e la sua famiglia di base a Hong Kong. Chong, che è un conservatore e siede tra i banchi dell’opposizione nel Parlamento canadese, ha sostenuto una mozione che definiva il trattamento della Cina nei confronti della minoranza uigura un “genocidio”. In un comunicato, la ministra degli Esteri canadese Melanie Joly ha detto che la decisione di espellere Zhao Wei è arrivata dopo diversi avvertimenti, presumibilmente ignorati.

   

La politica e l’opinione pubblica canadese hanno avuto un brutto quanto improvviso risveglio sulla questione cinese nel 2021, quando Michael Spavor e Michael Kovrig sono stati detenuti in Cina come rappresaglia per l’arresto da parte del Canada della direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou.

   

Più di recente, l’intelligence canadese ha confermato i tentativi da parte di funzionari cinesi di manipolare le elezioni nel paese nel 2019 e nel 2021. Trudeau, che durante l’ultimo G20 di Bali era stato redarguito pubblicamente dal leader Xi Jinping, porterà al G7 il problema delle relazioni con Pechino.

 

Il bullismo cinese è evidente non solo dalla repressione delle minoranze, dalla coercizione economica, dalle rivendicazioni senza basi legali, ma anche nei rapporti diplomatici.

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