il voto oggi in america

Nel ballottaggio in Georgia l'unica cosa che conta è se Trump perde un'altra volta

Paola Peduzzi

I repubblicani presentano Herschel Walker, un candidato trumpianissimo, ma i dem con Raphael Warnock hanno dato tutto in questo stato americano: c’è in gioco la tenuta della democrazia. Qui, in questo singolo voto, “non possiamo essere stanchi”, ha detto Barack Obama ad Atlanta

Oggi c’è il ballottaggio per il seggio al Senato della Georgia, un secondo round delle elezioni di metà mandato americane. La maggioranza al Senato di Washington è già dei democratici ed è risicatissima come lo era nella legislatura precedente, ma questo voto non serve soltanto per aumentare, se possibile, il margine di manovra del Partito democratico: serve per verificare se il trumpismo perde un’altra volta. A inizio novembre, il Partito repubblicano ha riconquistato il Congresso e non è riuscito a fare altrettanto con il Senato, ma i dati politici del voto di midterm sono stati due: la valanga rossa che ci si aspettava non c’è stata e i candidati sostenuti dall’ex presidente Donald Trump sono andati molto male. E’ stata insomma la prima battuta d’arresto del trumpismo che fino a quel momento pareva invece in grande forma, nonostante le teorie del complotto alimentate dagli adepti del trumpismo, anzi forse proprio per quello.

 

I repubblicani erano ancora talmente sottomessi al volere di Trump e alla sua promessa di vittoria che in passato si era rivelata vera che gli hanno permesso di fare buona parte della selezione dei candidati alle midterm – i criteri che lui applica sono noti: fedeltà a lui e adesione alle sue teorie eversive, la madre delle quali è che il presidente in carica Joe Biden è un impostore che ha rubato le elezioni del 2020. Gli elettori hanno bocciato molti di questi candidati estremi: al momento la sconfitta non è stata metabolizzata da Trump, che anzi sta rilanciando diventando ancora più estremo e flirtando esplicitamente con l’antisemitismo, ma per la prima volta dal 2016 sono gli stessi repubblicani a non credere più nel suo potere. In Georgia, dove i repubblicani presentano un candidato trumpianissimo, potrebbero avere un’altra conferma. 

 

Herschel Walker è un ex giocatore di football molto famoso che poi si è dato alla ristorazione e al business dei polli: Trump gli ha chiesto personalmente di candidarsi in Georgia, e Walker, che è nato lì ma viveva da tempo in Texas, si è trasferito in fretta e ha iniziato la campagna elettorale l’anno scorso. All’inizio sembrava anche ben più moderato del suo protettore – il leader dei repubblicani al Senato, l’ineffabile Mitch McConnell, gli aveva dato il suo sostegno – ma con l’avvicinarsi del voto si è fatto molto più estremo e questa sua svolta è andata di pari passo con alcune scoperte: il suo disturbo di personalità multipla, le violenze domestiche, gli aborti imposti alle fidanzate. Questo gli ha permesso comunque di prendere il 48,5 per cento dei voti e poiché il suo avversario, il democratico Raphael Warnock, ha ottenuto il 49,1 per cento dei voti, per la legge elettorale della Georgia oggi c’è il ballottaggio. In quest’ultima fase, i repubblicani hanno cercato di lavar via il trumpismo legando Walker al governatore Brian Kemp (che ha battuto a novembre la star democratica Stacey Abrams) che è uscito in malomodo dall’orbita trumpiana e che in queste ultime settimane si è esposto di più dello stesso Walker. 

 

Nei sondaggi Warnock è leggermente avanti (in media 52 vs 48 per cento dei consensi) e molti dicono che sarà lui a vincere, certo è che il Partito democratico ha deciso che questa contesa deve essere quella che sancisce, spera in modo definitivo, la fine del trumpismo. L’ex presidente Barack Obama è arrivato ad Atlanta la settimana scorsa, ha tenuto uno di quei suoi discorsi pazzeschi in cui ha preso in giro Walker perché ha discusso di temi rilevanti per gli elettori, “tipo se è meglio essere un vampiro o un lupo mannaro”, e in cui ha ribadito: c’è in gioco la tenuta della democrazia qui, in questo singolo voto, “non possiamo essere stanchi”. I democratici sembrano indefessi: hanno mandato a far campagna per Warnock anche Maxwell Frost, appena eletto alla Camera in Florida, primo esponente della generazione Z al Congresso (è del 1997), per mobilitare il voto giovanile e lanciare un’idea del partito per il futuro. L’obiettivo generale è chiaro: se la strategia del voto salva-democrazia funziona ancora, allora potrebbe essere utilizzato di nuovo in futuro. Se invece Trump non riperde, saranno di nuovo i repubblicani a dover decidere non tanto se salvare la democrazia, ma se salvare loro stessi.

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi