L'ambizione di Mr McCharty, repubblicano disposto a tutto

Michael Kranish

Il deputato vuole fare lo speaker della Camera. Il suo inizio moderato, la sbornia Trump e gli obiettivi anti Biden

L’ascesa di Kevin McCarthy è iniziata all’indomani dell’elezione del presidente Barack Obama, quando diventò lo stratega di un trio di “Young Guns” repubblicani alla Camera che giurarono che avrebbero riconquistato Washington come “conservatori di buon senso”. Quella iniziativa aiutò i repubblicani a conquistare ben 63 seggi nelle elezioni di metà mandato del 2010 e portò il giovane di Bakersfield, in California, a ricoprire il ruolo di capogruppo della maggioranza. Dodici anni dopo, dopo una riconquista della Camera al di sotto delle aspettative, McCarthy s’attende un premio migliore: quello di speaker della Camera. Ma questa volta, dopo aver visto gli altri due “Young Guns” andarsene in seguito all’assalto  da parte dell’ala destra del Partito repubblicano, McCarthy è un sopravvissuto e un vincitore, in parte grazie a quanto si è lui stesso trasformato per corteggiare i più conservatori del partito.

   

La svolta a destra

McCarthy, 57 anni, si è trovato sulla strada per rivendicare il ruolo cui ambisce da tempo soltanto dopo aver giurato fedeltà all’ex presidente Donald Trump. Dopo aver vinto una controversa votazione interna al partito per la carica di speaker martedì scorso, dovrà lavorare di nuovo per placare l’ala più a destra per ottenere il voto di conferma a gennaio.

 
Per i suoi alleati, il percorso di McCarthy testimonia la  capacità di navigare tra le secche della politica in un momento in cui il partito è stato sballottato dalle sfide della destra, il tutto mantenendo Trump nel suo angolo. “Non credo ci sia nessuno che abbia la stessa comprensione e lo stesso acume di Kevin”, ha detto l’ex deputato Eric Cantor, un ex “Young Gun” che perse le primarie del 2014 contro uno sfidante più conservatore.

   
Altri vedono  un politico mutevole disposto ad abbandonare rapidamente la sua iniziale condanna di Trump dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, per spingersi in avanti ed evitare il destino di Cantor e dell’ex speaker Paul D. Ryan, il terzo “Young Gun”, che lasciò il suo incarico a causa delle pressioni della destra. McCarthy ha  trascorso gran parte degli ultimi due anni cercando di unificare il suo gruppo, anche se questo ha significato abbracciare le bugie  di Trump e sostenere l’estromissione della sua vice, la deputata Liz Cheney, dopo che questa aveva votato per l’impeachment di Trump. “In ogni momento, da quando, all’indomani delle elezioni del 2020, il leader della minoranza McCarthy ha avuto l’opportunità di fare la cosa giusta o di fare qualcosa che servisse ai suoi obiettivi politici, ha sempre scelto i suoi obiettivi politici”, ha detto la Cheney il mese scorso.

  

Le priorità come speaker

Se McCarthy sarà eletto speaker a gennaio con una maggioranza risicata alla Camera, dovrà affrontare un compito ancora più arduo di quello che ha svolto per tenere insieme un partito di minoranza sempre più frammentato. E’ probabile che queste divisioni si aggravino ora che i repubblicani hanno ottenuto risultati insoddisfacenti, con molti che danno la colpa a Trump e ai candidati scelti da lui. Dovrà fare i conti con l’imprevedibile influenza di Trump, con una base inquieta e con un gruppo più conservatore. “Potrebbe anche ottenere il premio, come fece Paul Ryan prima di lui, ma non sono sicuro che il suo regno sarà più lungo o più felice”, ha detto Geoff Kabaservice, vicepresidente del think tank di centrodestra Niskanen Center: “Mi sembra che i repubblicani siano in una trappola che loro stessi hanno creato, e lo dico da repubblicano. Hanno fatto troppe promesse ai loro elettori e questo ha innescato un ciclo di aspettative insostenibili, che porta alla frustrazione e al radicalismo”.

  

McCarthy  ha detto alla Cnn che vuole: rendere sicuro il confine sud, indagare su una serie di azioni dell’Amministrazione Biden e proporre misure per controllare l’inflazione e far crescere l’economia. “La prima cosa che chiedo al presidente è di non dare dell’idiota a metà della nazione o di dire cose su di loro perché hanno opinioni diverse dalla sua”, ha detto: “Penso che la leadership sia importante, e credo che inizi dal presidente. E inizierà anche dal nuovo speaker”.

  

 

L’ascesa politica

McCarthy è cresciuto nella Central Valley della California, dove il suo bisnonno gestiva un allevamento di bestiame. Una pubblicazione locale, Cal Matters, ha riferito che suo padre votava democratico, ma “si è orientato verso il Partito repubblicano quando Ronald Reagan si candidò alla presidenza”. McCarthy, che ha trascorso la maggior parte della sua vita in politica, ha scritto di aver gestito una paninoteca dopo aver vinto 5.000 dollari a una lotteria statale (il fact checker del Post ha riportato che gestiva un deli dentro una yogurteria). Ha raccontato  che, dopo essere stato segnalato per il tipo di insegna che aveva esposto all’esterno, si è sentito offeso e ha cominciato così a formare le sue idee conservatrici. McCarthy ha iniziato a fare politica come presidente dei giovani repubblicani della California e nello staff del deputato Bill Thomas, che aveva fama di essere un moderato e uno dei membri più intelligenti del Congresso. McCarthy è stato eletto all’Assemblea statale nel 2002 e, dopo aver vinto le elezioni nel 2006 per occupare il seggio del dimissionario Thomas, è salito rapidamente nella leadership repubblicana della Camera fino a ricoprire il ruolo di capogruppo della minoranza. La forza di McCarthy è stata quella di costruire relazioni, ma a differenza di altri recenti speaker, non ha avuto molti ruoli nelle commissione più rilevanti.


Con gli “Young Gun”, McCarthy aveva svolto un ruolo chiave nel reclutamento di repubblicani da candidare alla Camera.  Quando i repubblicani conquistarono la maggioranza alla Camera, John A. Boehner divenne speaker, Cantor leader della maggioranza e McCarthy capogruppo. Quando Cantor perse le primarie nel 2014, McCarthy prese il suo posto – e dalla sconfitta dell’amico trasse una lezione sul potere di una forza dirompente, che lo portò ad accettare l’ascesa di Trump più facilmente di alcuni suoi colleghi.

 
Quando Boehner si dimise nel 2015, McCarthy era in lizza per diventare speaker. Ma la sua candidatura implose. Uno dei fattori, secondo il suo stesso racconto, fu un’intervista a Fox News in cui disse che un’indagine della Camera sull’attacco di Bengasi del 2012, in cui furono uccisi quattro americani, era un mezzo per indebolire Hillary Clinton, che all’epoca era segretario di stato e si stava preparando per una corsa alla presidenza nel 2016: “I suoi numeri sono in calo”, disse, a causa dell’indagine su Bengasi. McCarthy si scusò di aver detto ad alta voce quello che alcuni consideravano l’ovvio motivo dietro l’indagine e abbandonò la sua candidatura. Trump, che all’epoca era in corsa per la nomination, si prese il merito dell’insuccessoo: “Mi stanno dando un sacco di credito, avete davvero bisogno di qualcuno molto, molto duro e molto intelligente”. Ryan fu eletto speaker ma, dopo un rapporto difficile con Trump, non cercò la rielezione nel 2018.

 
Quell’anno i repubblicani persero il controllo della Camera e McCarthy divenne leader della minoranza, preparandosi per lanciare un’altra rimonta per il suo partito e per se stesso. Dopo aver visto alcuni suoi colleghi soccombere agli avversari di destra e agli attacchi di Trump, McCarthy si allontanò ulteriormente dalla sua fama iniziale di repubblicano relativamente moderato e pragmatico. Abbracciò non soltanto Trump, ma anche la deputata Marjorie Taylor Greene della Georgia, in area QAnon.

  

Il negazionismo e il 6 gennaio

Dopo che Trump ha perso le elezioni del 2020, McCarthy è diventato il più importante negazionista del partito oltre al presidente. “Il presidente Trump ha vinto le elezioni, quindi tutti coloro che stanno ascoltando non devono stare zitti, non devono tacere su questo”, ha dichiarato a Fox News il 5 novembre 2020, due giorni dopo il voto. Ha poi twittato il video della sua intervista, scrivendo: “I repubblicani non saranno messi a tacere”. Dopo l'irruzione del 6 gennaio, McCarthy ha votato contro la certificazione della vittoria di Biden in Pennsylvania e Arizona. Ma nei giorni successivi, McCarthy ha detto privatamente ai repubblicani della Camera che le azioni di Trump erano state “atroci” e avevano incitato l’attacco, dicendo: “Ne ho abbastanza di questo tizio”, secondo il libro “This Will Not Pass”. Mentre la Camera guidata dai democratici votava per l’impeachment di Trump con l’accusa di aver istigato la rivolta, McCarthy si è opposto  ma ha anche rimproverato Trump dicendo che “il presidente è responsabile dell’attacco. Avrebbe dovuto denunciare immediatamente la folla quando ha visto cosa stava accadendo”.Ha detto anche che Biden “ha vinto le elezioni”.

 

McCarthy ha incontrato Trump a Mar-a-Lago, in Florida, alla fine del gennaio 2021, contribuendo a consolidare la sua posizione con la base del partito. Quest’anno McCarthy ha cercato di riconquistare il controllo repubblicano della Camera, reclutando ancora una volta candidati del Partito repubblicano e pubblicando un piano che ha chiamato “Impegno per l’America”, in cui ha definito obiettivi ampi come garantire un’economia forte e mettere in sicurezza il confine. Ha dichiarato di voler aprire un’indagine sull’origine della pandemia di coronavirus, sul ritiro delle forze americane dall’Afghanistan e su varie politiche federali, facendo rivivere il ricordo del suo commento su come l’indagine su Bengasi avesse danneggiato la Clinton. In una recente intervista alla Cnn, McCarthy ha chiesto se l’impeachment di Biden fosse una possibilità e non l’ha esclusa, pur promettendo che “non faremo politica”.

  
Per i suoi critici, l’ascesa di McCarthy dimostra la sua volontà di piegarsi all’ala di estrema destra del partito. Citando la volontà di McCarthy di tagliare l’“assegno in bianco” all’Ucraina, la Cheney ha detto: “L’idea che ora McCarthy voglia diventare il leader dell’ala pro Putin del mio partito è sbalorditiva. E’ pericoloso. Lo sa bene. Ma il fatto che sia disposto a percorrere questa strada credo che dica che è disposto a sacrificare ogni cosa per il proprio tornaconto politico”.

  
Ma altri che hanno lavorato con McCarthy dicono che le sue capacità politiche potrebbero essere una risorsa per navigare in una Washington divisa – a patto che rimanga al passo con il suo gruppo. L’ex speaker repubblicano Newt Gingrich, che conosce McCarthy da anni, ha detto che il californiano potrebbe lavorare con Biden proprio come Gingrich ha collaborato a volte con la sua nemesi, il presidente Bill Clinton. Gingrich ha detto di aver raccomandato a McCarthy di inviare a Biden un elenco di decine di proposte legislative e di chiedere al presidente di cerchiare quelle che potrebbero ottenere la sua firma. “Il mio consiglio a Kevin è di non negoziare mai con nessuno al di sotto del presidente", ha detto Gingrich. Ma quando si tratterà di cercare di raccogliere il sostegno dei repubblicani della Camera, McCarthy potrà avere successo se si ricorderà che ha a che fare con un “insieme di persone molto indipendenti, ognuna delle quali ha le proprie idee”.
  

Michael Kranish
hanno collaborato Cate Brown e Paul Kane 
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