(foto di Ansa)

Ricostruire Kyiv con i beni degli oligarchi russi

Redazione

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel propone di utilizzare gli asset confiscati ai magnati vicini a Putin per la ricostruzione dell'Ucraina: "Una questione di equità e giustizia"

L’Unione europea potrebbe decidere di confiscare i beni degli oligarchi, dei funzionari, dei propagandisti e dei militari russi che sono sulla sua lista nera e usare i proventi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. “Sono convinto che sia estremamente importante non solo congelare i beni, ma anche renderne possibile la confisca, per metterli a disposizione della ricostruzione del paese”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un’intervista a Interfax-Ucraina. Attualmente i beni dei russi sanzionati dall’Ue sono solo congelati. In alcuni stati membri serve una decisione di un tribunale per la confisca. In altri non è giuridicamente possibile. Così, una volta revocate le sanzioni, i conti in banca, le ville e gli yacht tornano ai loro vecchi proprietari.

 

Gli oligarchi possono permettersi di trascorrere le loro vacanze a Dubai, aspettando la fine delle misure restrittive in tutta tranquillità, perché sanno che prima o poi recupereranno i loro beni nell’Ue. Confiscarli “per mettere questi soldi a disposizione delle autorità ucraine (…) è una questione di equità e di giustizia”, ha detto Michel, annunciando di aver chiesto al servizio giuridico del Consiglio di “preparare possibili idee”. Un modello che viene preso sempre più in considerazione è il regime di confisca dei beni della mafia in Italia, che permette i sequestri e di usare il ricavato della vendita a fini sociali. I Paesi Bassi vorrebbero copiarlo: il primo ministro, Mark Rutte, ne ha discusso con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Roma a inizio aprile. Ovviamente le confische dei beni degli oligarchi non sarebbero sufficienti a coprire le centinaia di miliardi di euro che serviranno per la ricostruzione dell’Ucraina. Ma infliggerebbero una seria punizione a oligarchi, funzionari, propagandisti e militari responsabili di crimini di guerra, facendo loro capire che sostenere Putin e la sua guerra ha un costo reale

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