Biden annuncia nuove sanzioni contro l'economia russa. Ma è ancora nella fase “graduale”

Paola Peduzzi

I grandi assenti nel discorso sono l’esclusione della Russia dal sistema Swift e le sanzioni ai gruppi energetici: ha detto che le misure prese “equivalgono” a quelle citate e che sono “devastanti”. Ma non ha convinto i giornalisti di fronte a lui – che gentili e fermi chiedevano quel che pensiamo tutti: cosa state aspettando?

L’esercito russo ha lanciato i bombardamenti sull’Ucraina, l’aeroporto vicino alla capitale Kyiv è stato attaccato, il governo ucraino potrebbe essere travolto in queste ore: fino a dove vuole arrivare Vladimir Putin? Il Pentagono dice che punta alle città più importanti, e ribadisce di avere da mesi l’intelligence che dimostra che questa azione era premeditata, ma va ricordato che esiste la possibilità che il limite a quello che il presidente russo può fare (quello che vuole fare è ben più evidente) sia, almeno questa volta, l’occidente a definirlo. Ci sono molte alternative, che non hanno a che vedere con i boots on the ground che scatenerebbero le solite recrudescenze anti americane (i boots putiniani sembrano più tollerabili da molte parti): non siamo pronti alla guerra, e la minaccia di una reazione “inimmaginabile” lanciata da Putin, che ha le armi nucleari, ci allontana ancora di più dall’ipotesi.

 

Ma ci sono altri modi per rendere questa offensiva militare russa un’impresa ben più costosa e penosa di quanto sembri ora dopo i blitz iniziali. Joe Biden, presidente americano, ha detto che cosa vuol fare lui: stritolare la possibilità della Russia di finanziarsi, limitando la sua capacità di fare transazioni in dollari, euro, sterline e yen. Le banche sanzionate sono aumentate e così anche le persone del regime russo che vengono limitate, cosicché “più di metà della economia globale” sarà inaccessibile per la Russia. Biden ha ribadito che gli effetti sono di lungo periodo, l’economia russa è compromessa per un lungo periodo. I grandi assenti nel discorso di Biden sono l’esclusione della Russia dal sistema Swift e le sanzioni ai gruppi energetici: Biden ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, che le misure prese “equivalgono” a quelle citate e che sono “devastanti” come devastante è l’aggressione di Putin. Ma non ha convinto i giornalisti di fronte a lui – che gentili e fermi chiedevano quel che pensiamo tutti: cosa state aspettando?

 

Se si pensa che l’America da mesi dice che i piani di invasione della Russia sono pronti, e che per settimane ha cercato di negoziare, la gradualità adottata appare ancora più dissonante. La guerra sta andando molto più veloce rispetto alla nostra reazione, e già dover reagire a un’azione prevista, senza saperla   anticipare, raccoglie l’incertezza del momento. Il ministero degli Esteri ucraino ieri ha fatto circolare un foglio con le misure che potrebbero davvero essere considerate proporzionate all’aggressione subita. L’esclusione della Russia dal sistema Swift è al primo punto, poi ci sono le sanzioni alle banche, l’embargo a petrolio e gas, il blocco degli aerei e anche del settore tecnologico, in modo da rendere evidente che l’impatto della guerra di Putin è sugli ucraini, ovviamente, ma anche sul popolo russo. Ma per il momento prevale la gradualità:  cos’altro deve accadere ancora? 

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi