La grande assente
Al congresso “family first” di Orbán ci sono tutti tranne Marine Le Pen
Tra le grandi personalità europee di cultura cristiana manca la leader di Rassemblement National
È l’evento più atteso della rentrée dagli ultraconservatori europei, e non solo. Il Budapest Demographic Summit, il congresso “family first” organizzato dal premier ungherese Viktor Orbán, si terrà dal 23 al 24 settembre nella capitale magiara e riunirà attorno allo stesso tavolo varie personalità politiche accomunate dall’ossessione per la questione demografica e per il cosiddetto “Grand Remplacement”, teoria secondo cui le popolazioni autoctone europee e di cultura cristiana, senza brusche inversioni di tendenza nelle politiche migratorie e a favore della natalità da parte degli stati, saranno progressivamente rimpiazzate dalle popolazioni arabo-africane e di cultura musulmana.
“Diamo un caloroso benvenuto ai pensatori pro-famiglia e ai responsabili politici nella città di Budapest, in Ungheria, dove pensiamo che non esista futuro senza famiglie forti”, ha dichiarato la ministra della Famiglia ungherese Katalin Novák, colei che era stata accolta come una star al controverso Congresso delle famiglie (Wcf) tenutosi a Verona nel marzo 2019. Per questa quarta edizione, Orbán e la sua squadra di governo hanno fatto le cose in grande, chiamando Mike Pence, l’ex vice presidente di Donald Trump, e Benjamin Netanyahu, ex primo ministro israeliano, ma soprattutto due figure politiche che in Francia stanno facendo parlare molto di sé: Éric Zemmour, giornalista vedette del Figaro pronto a lanciarsi nella corsa per l’Eliseo come candidato dell’“unione delle destre”, e Marion Maréchal, ex deputata frontista e rampolla della famiglia Le Pen, oggi direttrice di una scuola di scienze politiche a Lione, l’Issep. A rivelare l’informazione, mercoledì sera, è stato il settimanale Obs, secondo cui le due personalità sono state invitate separatamente e parteciperanno a due tavole rotonde diverse. Marion interverrà giovedì 23 settembre in occasione di un dibattito intitolato “Riflessioni sul ruolo della famiglia in Europa”. Assieme alla nipote di Jean-Marie Le Pen, parteciperanno al confronto Jaime Mayor Oreja, ministro dell’Interno spagnolo durante il mandato di Aznar, Christiaan Alting von Geusau, giurista olandese e presidente dell’International Catholic Legislators Network (Icln), Zoltán Balog, ministro di Orbán per le Risorse umane e presidente pastore della Chiesa calvinista ungherese, e la sua collega Katalin Novák. Secondo le informazioni dell’Obs, Marion Maréchal proseguirà in seguito la sua tournée in Europa dell’est con una tappa in Polonia, dove è stata invitata a dire la sua in un colloquio sul “wokismo”. “Questi viaggi e questi incontri mi permetteranno di creare dei legami con l’Issep in questi paesi”, ha spiegato al settimanale l’ex deputata, che nel giugno 2020 ha aperto un’antenna della sua scuola a Madrid e potrebbe presto esportare l’idea anche a Roma, grazie, forse, all’aiuto del marito e eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo.
Éric Zemmour, che ieri ha pubblicato il suo nuovo libro, “La France n’a pas dit son dernier mot”, sarà l’ospite speciale, venerdì 24 settembre, della tavola rotonda “Pubblicità e famiglia”. L’intellettuale francese condividerà il palcoscenico “family first” con l’americano Ed Martin, presidente dell’Eagle Forum Education and Legal Defense Fund, e gli ungheresi Szánthó Miklós, del Center for Fundamental Rights, e Gergely Szilvay, ricercatore del Danube Institute. La scelta di invitare Éric Zemmour e Marion Maréchal per rappresentare la Francia, escludendo la leader del Rassemblement national Marine Le Pen, la dice lunga sulla scarsa fiducia di cui gode quest’ultima nei milieux conservatori europei. Un tempo tutti correvano da lei, sgomitavano per una photo opportunity con la figlia di Jean-Marie Le Pen, oggi, invece, pronunciano il suo nome a bassa voce, e se possono evitano qualsiasi contatto. Marion ha abbandonato il cognome Le Pen per non essere accostata alla zia, e Zemmour, due giorni fa, si è lasciato sfuggire questa frase in diretta televisiva: “Tutti sanno che Marine Le Pen non può vincere le presidenziali, anche lei lo sa”. Tutti compreso Orbán, a quanto pare. Quest’anno, il summit magiaro verterà sull’ambiente, sulla sostenibilità e sulla demografia. Venerdì 24, durante la sessione mattutina, si esprimerà anche Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia del governo gialloverde italiano.
Isteria migratoria