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Anche prendere a sassate i fatti è un virus

Redazione

L’assalto ai cinesi di Frosinone è una fake news. Come è nata e perché è grave

Sembra il gioco del telefono senza fili. Una studentessa che legge una cosa su una chat, usando Google translate, e lo racconta a una professoressa, che a sua volta lo racconta a un altro docente. E così, ieri mattina, i giornali online aprivano con la notizia di una “sassaiola contro gli studenti cinesi dell’Accademia delle Belle arti di Frosinone”. Il perfetto cortocircuito di una notizia, nei giorni in cui ovunque si sale in cattedra per spiegare quanto sia importante informarsi da fonti verificate, perché la paranoia del contagio e l’allarmismo sono pericolosi tanto quanto il coronavirus. Perfino su Twitter, se si cercano notizie sulla Cina o su Wuhan, compaiono vademecum e regole per distinguere l’informazione scientifica dalle fake news: aggiornatevi sul sito del ministero della Salute, è l’ammonimento. Eppure basta un niente per creare una notizia, per così dire, dal nulla. Il solerte professore, allarmato dal racconto di presunti episodi di razzismo nei confronti dei cittadini cinesi residenti in Italia, ieri mattina ha indetto una conferenza stampa (una conferenza stampa!) presieduta dalla direttrice dell’Istituto Loredana Rea sull’altrettanto presunta (fino a quel momento) sassaiola. Legittime le reazioni indignate online e della politica. Poi però il sindaco di Frosinone deve aver mangiato la foglia, e ha chiesto alle autorità di investigare. Nella serata di ieri si è scoperto che era tutto falso. Così i giornali online hanno modificato i titoli e qualcuno, online, ha rettificato. Ma resta il senso della storia: la responsabilità della diffusione delle fake news è sempre in capo ai media, che fanno da amplificatore a quel che circola – nei bar o sulla rete – e hanno la responsabilità deontologica di verificare le notizie. Ma c’è anche una questione che riguarda il tentativo di avere visibilità da una vicenda che ha poco a che fare, anzi niente, con l’educazione. Un professore ha il dovere di verificare una notizia tanto quanto un giornalista, quello di improvvisarsi moralista di comportamenti immaginari, no.

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