Le forze di polizia francesi intervenute nel centro di Strasburgo danno la caccia all'attentatore (foto LaPresse)

Cosa si sa dell'attacco di Strasburgo

Un uomo ha sparato ieri sera nei pressi dei mercatini di Natale della città francese: il bilancio è di due morti e 14 feriti. Si dà la caccia al presunto attentatore: Cherif Chekatt, 29 anni, radicalizzato. Testimoni: "Ha gridato Allah Akbar"

Ieri sera intorno alle 20 un uomo ha aperto il fuoco vicino ai mercatini di Natale del centro di Strasburgo, nella Francia orientale. Il bilancio provvisorio è di due morti, una persona in stato di morte cerebrale e 12 feriti, di cui sei gravi, mentre l’attentatore è in fuga. Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, che si è subito recato nella città del dipartimento del Basso Reno per seguire le operazioni della polizia, ha detto che non si può escludere che l'uomo abbia già lasciato la Francia. Intanto, le autorità hanno alzato il livello di allerta sicurezza al massimo, mentre controlli della polizia sono stati rafforzati in tutta la Francia e alle frontiere.

 

La procura intanto indaga per terrorismo, anche se Laurent Nunez, segretario di stato, ha dichiarato stamattina che non si sa ancora se si tratta di terrorismo islamico e non ha nemmeno confermato l'identità del presunto attentatore. 

  

 

Ma come confermato in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica di Parigi, Rémi Heitz, è stato identificato l'uomo: si tratta di Cherif Chekatt, 29 anni, di nazionalità francese, già noto alla polizia perché sospettato dal 2015 di radicalizzazione islamica e proselitismo. Chekatt ha molti precedenti penali e per svariati crimini minori compiuti tra Francia, Germania e Svizzera.

 

Secondo il procuratore, Cherif ha usato un’arma automatica e un coltello e, come riferito da molti testimoni, ha urlato "Allah Akbar" prima sparare e pugnalare i passanti lungo una delle vie principali della città, rue Orfèvres.

 

 

Durante la fuga, Checkatt ha sparato a una pattuglia di quattro agenti della polizia, che l'hanno ferito. Chekatt ha quindi sequestrato un taxi e ha minacciato il tassista per costringerlo a guidare fino al quartiere di Neudorf. Il tassista ha riferito agli inquirenti che durante il tragitto in auto l'uomo gli ha spiegato cosa aveva appena fatto e le sue motivazioni (che però non sono state rese note alla stampa). Da quel momento non si sa dove si trovi l'attentatore.

 

 

Martedì mattina, il sospettato doveva essere interrogato dal giudice per un altro caso ma si è reso irreperibile. Cherif vive a Strasburgo, in un appartamento nel quartiere di Neudorf, dove è stata ritrovata una granata nel corso di una perquisizione compiuta dalla gendarmerie ma collegata a un’altra indagine per omicidio, non collegata all’attacco di ieri sera. Nella mattinata di oggi il fratello del sospetto attentatore si è presentato spontaneamente al commissariato della polizia di Strasburgo per parlare con gli inquirenti. In tutto sono tre le persone considerate vicine a Cherif già fermate dalla polizia.

  

 

Subito dopo la sparatoria la polizia ha chiuso il Parlamento europeo – ieri sera, all'ora dell'attacco, gli eurodeputati erano riuniti in plenaria – e il centro della città. La prefettura ha chiesto a tutti di restare in casa, soprattutto nel quartiere Neudorf e dell’Etoile, le due zone dove si concentrano le ricerche dell’assalitore.

 

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