Gunther Oettinger (foto LaPresse)

Oettinger fa campagna elettorale per Di Maio e Salvini

Luca Gambardella

Il commissario dice che i mercati dovrebbero dare un segnale al nostro paese su come votare. Insorgono Calenda, Salvini e Orfini. Juncker: "L'Italia merita rispetto"

La volatilità con cui i mercati hanno reagito negli ultimi giorni al caos politico italiano convincerà gli elettori ad arrivare a più miti consigli alle prossime elezioni. La frase rivolta dal commissario Ue al Bilancio, il tedesco cristianodemocratico Gunther Oettinger, arriva in tarda mattinata, su Twitter. La rilancia un giornalista del quotidiano tedesco Deutsche Welle, Bernd Thomas Riegert, che parafrasa un estratto – il più rilevante, evidentemente – di un'intervista col commissario Ue e che sarà trasmessa integralmente stasera. "I mercati e un outlook 'pessimista' insegneranno agli italiani a non votare per i partiti populisti alle prossime elezioni", sono le parole attribuite da Riegert al commissario Ue, che ha poi difeso il presidente Sergio Mattarella. "Abbiamo fiducia nel presidente italiano, che indica ai membri della coalizione di possibili governi i diritti e i doveri che derivano dal fatto di far parte dell'Unione europea e dell'Eurozona. Posso solo sperare che questo giochi un ruolo nella campagna elettorale". Infine, Oettinger ha puntualizzato di avere "fiducia nel nuovo governo italiano", riferendosi a quello di Carlo Cottarelli, che però non sembra in grado di ottenere la fiducia del Parlamento italiano.

 

Più tardi, il Deutsche Welle diffonde il video originale dell'intervista, in cui le parole di Oettinger sono leggermente più morbide di quelle riportate da Riegert, ma che non cambiano la sostanza del messaggio lanciato a Roma. "La mia preoccupazione e aspettativa è che le prossime settimane mostreranno che i mercati, i titoli di stato, gli sviluppi economici dell'Italia potrebbero essere così drastici e che questo potrebbe essere un possibile segnale agli elettori affinché non scelgano i populisti". Riegert ha quindi cancellato il suo vecchio tweet sostituendolo con un altro che riporta le vere dichiarazioni del commissario e chiedendo scusa.

  

Per cercare di riportare all'ordine i rappresentanti delle istituzioni europee, è dovuto intervenire il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. "Per favore, rispettiamo gli elettori. Siamo qui per servirli, non per dargli lezioni", ha scritto su Twitter. "Il presidente Juncker è stato informato delle dichiarazioni imprudenti attribuite al commissario Oettinger", ha detto il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. "Sono gli italiani e solo gli italiani che decideranno del futuro del loro paese. Nessun altro", ha aggiunto la portavoce.

  

  

Passano poche ore e Juncker in persona decide di rettificare le parole di Oettinger: "Le sorti dell'Italia non possono dipendere da eventuali ingiunzioni dei mercati finanziari – spiega il presidente della Commissione Ue in una nota – E' un paese fondatore dell'Unione europea che ha fornito un enorme contributo all'integrazione europea". "Il Presidente è convinto che l'Italia continuerà il suo percorso europeo. La Commissione e' pronta a cooperare con l'Italia responsabilmente e nel rispetto reciproco. L'Italia merita rispetto".

 

   

  

 

Nel frattempo però le dichiarazioni Oettinger sono state riportate da molti media italiani e internazionali e contro le frasi del commissario si sono schierati quasi tutti i partiti italiani. "A Bruxelles sono senza vergogna", ha scritto su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini. "Se non è una minaccia questa... Io non ho paura, #primagliitaliani!". Gli fa eco il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini: "Se è vera è una dichiarazione offensiva, irricevibile, stupida". "Oettinger si scusi o si dimetta", ha rilanciato l'ex ministro Carlo Calenda. Più cauta Mercedes Bresso, europarlamentare del Pd: "Oettinger ha semplicemente detto quello che ahimè sta avvenendo sui mercati". Sull'uscita dall'euro "il rischio è reale" e la campagna elettorale si giocherà sulla "appartenenza dell'Italia all'Ue". In mattinata ha parlato anche Nigel Farage, l'ex leader dell'Ukip che parlando all'Europarlamento di Strasburgo ha avvertito che gli elettori italiani "faticheranno" ha pagare i soldi richiesti per il budget pluriennale dell'Ue e per l'Eurozona. La democrazia italiana è stata "diffamata" e che l'atteggiamento "intimidatorio" e "da bullo" della Commissione europea ha portato alla reazione dei cittadini italiani.

  

I numeri dicono intanto che lo spread durante la mattina ha continuato la sua corsa arrivando a quota 320 punti base per poi tornare a scendere a 260. Dati allarmanti arrivano anche da Piazza Affari, dove crollano in particolare i titoli bancari, quelli che detengono circa due terzi del debito pubblico italiano. I rendimenti dei titoli di stato a breve termine sono cresciuti con un balzo che non si registrava dal 1992 (il tasso di interesse è cresciuto da meno 0,421 per cento a più 1,213 per cento) mentre le azioni dei titoli bancari non entravano in una fase di simile sofferenza dal 2016. Scrive Reuters che i segnali inviati dall'economia italiana finora "ricordano quelli della crisi del debito nell'Eurozona del 2010-2012".

 

Una situazione rischiosa e imprevedibile, figlia di reazioni emotive sui mercati – come ha confermato stamattina anche Ignazio Visco, governatore di Bankitalia – ma accompagnata da diverse dichiarazioni, fuori dai confini italiani, poco concilianti. Come quelle rilasciate dal vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, in un colloquio con lo Spiegel (anche in questo caso, si tratta di un'anticipazione di un'intervista più ampia). "L'Italia conosce le regole. Dovrebbero leggerle di nuovo più da vicino", ha detto Constancio in riferimento a un ipotetico intervento di Francoforte in caso di una crisi di liquidità italiana. Il numero due della Bce ha avvertito che il programma Outright Monetary Transactions (Omt) per intervenire sui mercati dei titoli di stato di paesi vulnerabili può essere utilizzato solo se il paese in questione dà anche il suo accordo a un programma di aggiustamento. "Le regole sono molto chiare", ha detto il numero due della Bce in via di dimissioni.

 

Il commissario alle gaffe

 

Oettinger non è nuovo a gaffe o a dichiarazioni che spesso hanno tradito una scarsa sensibilità politica. Nell'ottobre del 2016, durante un incontro istituzionale, fu registrato mentre prendeva in giro i ministri della delegazione cinese per i loro occhi a mandorla e per come erano pettinati. Poi fu il turno della Vallonia, la regione belga che aveva votato contro il trattato di libero scambio tra l'Ue e il Canada. Oettinger la definì una regione "governata da dei comunisti". Angela Merkel, guida della Cdu di cui anche Oettinger fa parte, ha sempre difeso il commissario Ue, che è bersaglio di molte critiche anche in patria. In un'intervista rilasciata alla Build nel 2011, il tedesco propose che le bandiere dei paesi che non rispettavano le regole di bilancio avrebbero dovuto essere messe a mezz'asta fuori dalle istituzioni europee.

 

Anche il sentimento anti-italiano di Oettinger non è del tutto una novità. L’abbandono del progetto South Stream – il gasdotto che avrebbe portato il gas dal Mar Nero all’Italia – fu abbandonato anche su pressioni del commissario tedesco a vantaggio del Turkish Stream.

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.