Il premier di Israele Benjamin Netanyahu (foto LaPresse)

L'unica democrazia del medio oriente

Redazione

Cosa ci dice l’incriminazione del premier di Israele Netanyahu

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu va dunque verso l’incriminazione per corruzione. La polizia ha deciso, dopo una faticosa e controversa inchiesta durata un anno, di raccomandare la sua incriminazione per due delle inchieste nelle quali “Bibi” è coinvolto. La prima riguarda le accuse di aver ricevuto regali da uomini d’affari in cambio di favori nella sua azione di governo. La seconda verte su un accordo segreto che avrebbe raggiunto con il quotidiano Yedioth Ahronoth, il secondo per diffusione nel paese, perché riportasse un’immagine positiva del premier in cambio di pressioni sul principale concorrente, Israel Hayom.

 

Netanyahu ieri ha rigettato le accuse “senza fondamento”, oltre alla richiesta di dimissioni, evocando una persecuzione politica tesa a sbarazzarsi di un politico ideologicamente inviso a una parte di Israele. Per ora la coalizione al governo fa quadrato attorno al premier che ha segnato la storia di Israele negli ultimi vent’anni.

 

Nel 2011 la Corte suprema israeliana aveva condannato già l’ex capo di stato Moshe Katsav a sette anni di carcere, per stupro. E poi ha mandato in prigione l’ex premier Ehud Olmert, per corruzione. Tanti altri ministri israeliani sono finiti in cella per reati simili, dal ministro degli Affari sociali Shlomo Benizri a quello delle Finanze, Avraham Hirschon. E un altro ex premier, Ariel Sharon, è sfuggito alla giustizia e alle accuse di corruzione soltanto grazie al fatto che il figlio Omri si è addossato tutte le colpe ed è andato in prigione.

 

In una regione antidemocratica, incivile, caotica e violenta come il medio oriente, dove non esiste rule of law, Israele ha la forza civile e democratica di mettere sotto processo un primo ministro in carica. Attorno ci sono soltanto una schiera di dittatori, da al Sisi ad Assad. Poi c’è Israele, che per diritto e democrazia è forse più evoluto di tanti paesi occidentali. A mandare in carcere Katsav fu un giudice della Corte suprema, George Karra, arabo e cristiano. E’ questo lo stato ebraico.

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