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Catturato il terrorista francese che voleva colpire "una o due chiese"

Mauro Zanon
Sid Ahmed Jhlam si è ferito, forse da solo, con un'arma e ha chiamato la polizia. Ma aveva un arsenale e piani precisi per colpire a Parigi

Parigi. Domenica scorsa è stato arrestato a Parigi un fondamentalista islamico, già noto all’intelligence francese per le sue “velleità di partire per la Siria” a combattere la guerra santa. Con sé aveva un arsenale di armi da guerra, che contava di utilizzare per un “attentato” contro “una o due chiese” nella capitale francese. Lo ha riferito oggi il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve nel corso di una conferenza stampa convocata d’urgenza, precisando che le azioni terroristiche sarebbero stati “imminenti”.

 

L’individuo si chiama Sid Ahmed Jhlam, è uno studente franco-algerino di 24 anni ed è attualmente in stato di fermo. L’arresto che ha permesso di “evitare domenica mattina l’attentato”, ha aggiunto Cazeneuve, è avvenuto in maniera a dir poco inusuale e  fortuita. Secondo le prime fonti, lo studente, in stato confusionale, avrebbe chiamato la polizia domenica mattina intorno alle otto, dicendosi ferito da un proiettile nel corso di un’aggressione avvenuta per strada nel tredicesimo arrondissement, ma gli inquirenti non escludono che possa essersi ferito da solo. La polizia, arrivata sul posto, è risalita grazie alle tracce di sangue a un veicolo parcheggiato non lontano dal domicilio di Sid Ahmed Jhlam, trovando kalashinkov, pistole, un giubbotto antiproiettile, munizioni e un lampeggiante da auto della polizia. Lo studente ha confessato di essere il proprietario del veicolo una volta giunto all’ospedale.

 

Le perquisizioni della polizia sono poi proseguite nel suo appartemento, dove sono stati ritrovati alcuni documenti dai quali è emerso che “progettava un attentato contro una o due chiese” lo stesso giorno, il 19 aprile. Da domenica ad oggi, sono già state fatte altre perquisizioni, tra i familiari e i conoscenti di Jhlam. Dagli interrogatori ad alcuni amici dello studente, secondo fonti della polizia riportate dal Point, sono emersi forti legami con la jihadosfera parigina. Lo studente franco-algerino è inoltre sospettato di aver ucciso a colpi di pistola una donna di 32 anni, Aurélie Châtelain, il cui corpo è stato ritrovato domenica all’interno di un'auto in fiamme nella banlieue parigina, a Villejuif. La donna era istruttrice di pilates e secondo gli inquirenti ci sarebbe un legame tra l’omicidio e il ferimento dell’uomo.

 

Molte delle persone che Jhlam frequentava erano votate alla causa dell’islam radicale e contavano entro breve di partire per il jihad. “È una minaccia terroristica che non ha eguali nel passato”, ha dichiarato il primo ministro Manuel Valls, prima di aggiungere: “I terroristi hanno come obiettivo la Francia perché vogliono dividerci”. A distanza di soli tre mesi dagli attacchi islamisti di gennaio a Charlie Hebdo e al supercato Hyper Cacher, la Francia è costretta ad affrontare nuove minacce.