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editoriali

Per sollevare il rublo le opzioni sono poche e a Mosca tira aria di scontro

redazione

Dall’inizio dell’anno la moneta russa si è indebolita del 25 per cento rispetto al dollaro posizionandosi tra le valute peggiori dei mercati emergenti. Il consigliere economico di Putin, Maxim Oreshkin ha criticato indirettamente l’operato della governatrice della Banca centrale Elvira Nabiullina. Oggi riunione straordinaria

Il crollo del rublo sta seminando tensione tra i tecnocrati e i decisori politici russi. Per la prima volta da marzo dell’anno scorso la valuta che Vladimir Putin voleva imporre agli europei per vendergli gas naturale ha sfondato la soglia psicologica del cambio di 100 a uno con il dollaro. Dall’inizio dell’anno il rublo si è indebolito del 25 per cento rispetto al dollaro posizionandosi tra le valute peggiori dei mercati emergenti, come la lira turca e il peso argentino. Il valore della valuta russa si è quasi dimezzato rispetto al picco di giugno dell’anno scorso alimentato dalla corsa al rialzo dei prezzi di gas e petrolio, poiché l’aumento delle spese militari – con un obiettivo di spesa che secondo Reuters è raddoppiato a oltre 100 miliardi di dollari per quest’anno – e il crollo dei proventi delle esportazioni di idrocarburi hanno aggiunto pressione a una moneta debole che, oltre alle sanzioni, soffre  dei deflussi di capitali. Il consigliere economico di Putin, Maxim Oreshkin, in un editoriale per l’agenzia di stampa statale Tass ha criticato indirettamente l’operato della governatrice della Banca centrale Elvira Nabiullina sottolineando che un rublo forte è nell’interesse della “trasformazione strutturale” dell’economia russa, e che il suo deprezzamento e l’inflazione sono dovuti alla politica monetaria. “La Banca centrale ha tutti gli strumenti necessari per normalizzare la situazione”, ha scritto Oreshkin consigliando velatamente un allentamento.

La governatrice della Banca centrale russa però ha più volte identificato nel deterioramento del commercio estero la causa principale della debolezza del rublo, escludendo interventi a sostegno del cambio.

Oggi a Mosca ci sarà una riunione straordinaria (anticipata di un mese) del consiglio della Banca centrale per affrontare l’emergenza, probabilmente con un altro rialzo dei tassi. Ma se le condizioni dell’economia russa sono le sanzioni, la riduzione dei proventi dalle esportazioni e i continui deficit di bilancio per alimentare la guerra, il destino del rublo è  continuare a sprofondare.

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