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editoriali

Un patto lavoro-vaccini: si può fare

Redazione

L’accordo a Brescia tra Confindustria e sindacati può diventare un modello

Su vaccini e green pass i sindacati hanno preso, sin dall’inizio, una posizione ambigua e incoerente. Con punte surreali.  Intervistato dal Corriere, il segretario della Fit-Cisl (trasporti) ha dichiarato: “Noi facciamo il sindacato e ci occupiamo di lavoro e contratti. Il vaccino è una questione di sanità pubblica”. Durante una pandemia, la più grave del Dopoguerra, improvvisamente la sicurezza sul lavoro non è più un tema che riguarda i sindacati. Ma a fianco a posizioni ottuse, dovute all’incapacità delle segreterie generali di Cgil, Cisl e Uil di esprimere per troppo tempo una linea chiara, qualcosa si è mosso. Dopo le molte critiche venute da ex leader del sindacato come Benvenuto, Cofferati e Pezzotta diverse federazioni – come ad esempio la Fillea-Cgil, la Fim-Cisl e la Uiltec – hanno lanciato campagne di comunicazione a favore del vaccino per sensibilizzare gli iscritti e i lavoratori. Ma dal basso, dai territori, sono emerse altre iniziative lodevoli.

Un esempio è il progetto “Un vaccino per tutti” sottoscritto a Brescia – una delle province italiane più colpite dal Covid – dalle locali Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con l’obiettivo di “favorire l’approvvigionamento di vaccini anti-Covid nei paesi economicamente più fragili del mondo e l’estensione della copertura vaccinale tra le persone che lavorano nelle aziende e i loro familiari”. L’accordo prevede che, per ogni lavoratore che presenti il certificato di vaccinazione completa, l’azienda versa 20 euro a un fondo per garantire l’approvvigionamento di vaccini nei paesi poveri. Il lavoratore, inoltre, potrà decidere liberamente di versare al fondo un’ora di lavoro e fino a 8 ore di permessi (in questo caso l’azienda verserebbe il 150% del valore dei permessi). In più, ai lavoratori vaccinati, vengono riconosciute ore di permesso per accompagnare i familiari a vaccinarsi. L’accordo è la dimostrazione che sul tema si possono trovare intese con Confindustria senza aspettare il governo ed è un’esaltazione dei principi del sindacalismo: contrattazione, sicurezza sul lavoro e solidarietà.

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