A chi andranno gli euro del Recovery fund

L'Italia sarà il maggior beneficiario del pacchetto 'Next generation Ue' con 172,7 miliardi di euro (81,8 miliardi di aiuti e 90,9 miliardi come prestiti)

“Di fronte a noi c’è una scelta binaria. O andiamo tutti per conto proprio, lasciando paesi, regioni e persone indietro, e accettiamo un’Unione di chi ha e chi non ha. Oppure camminiamo insieme sulla stessa strada e facciamo il passo in avanti (…). Per me la scelta è semplice: voglio che facciamo un nuovo passo forte insieme”, ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al parlamento europeo. Il passo avanti dell'Unione europea si chiama “Next generation Eu” e varrà nel complesso 1.100 miliardi.

 

Come riportato oggi da David Carretta, “il Recovery fund dovrebbe essere finanziato con un’emissione di debito storica da parte dell’Ue, da rimborsare tra il 2028 e il 2058, attraverso nuove risorse proprie e senza ricorrere a contributi nazionali aggiuntivi: 500 miliardi andrebbero agli stati membri sotto forma di stanziamenti a fondo perduto; altri 250 miliardi sarebbero messi a disposizione sotto forma di prestiti”.

  

Ecco come sarà ripartito tra gli stati dell'Ue il Recovery fund

Il nuovo Fondo per la Ripresa sarà agganciato al prossimo bilancio europeo, quello 2021-2027 e si baserà su tre pilastri: al sostegno dei paesi membri, rilancio dell’economia e rafforzamento di programmi già esistenti. Per ognuno di questi sono previsti sia prestiti, che aiuti a fondo perduto: 500 miliardi sono destinati a stanziamenti ai paesi e ai settori più colpiti economicamente dalla pandemia di Covid-19, mentre gli altri 250 miliardi sono riservati a prestiti agli stati membri per agevolare la ripartenza. Fondi che si aggiungono ai 240 miliardi legati alla linea di credito sanitaria del Mes, ai 200 miliardi di finanziamenti per le Pmi della Bei, ai 100 miliardi legati allo strumento di sostegno per la Cig attraverso il programma Sure e ai 750 miliardi del programma Pepp della Bce, tutte misure già operative.

 

Ecco i programmi che rientrano nel programma “Next generation Eu” e quali settori economici potranno usufruire dei fondi europei:

  • Recovery and Resilience Facility (RRF): 560 miliardi che saranno ripartiti tra sovvenzioni e prestiti e legati alla realizzazione di riforme;
  • React-Eu: 55 miliardi veicolati attraverso la politica di coesione verso i territori più colpiti dalla crisi;
  • Un fondo da 40 miliardi a sostegno dei territori più in difficoltà nell'affrontare la transizione ecologica;
  • Fondo agricolo per lo sviluppo rurale: dotazione supplementare di 15 miliardi per azioni in linea con il Green deal;
  • Solvency Support Instrument: 31 miliardi che potrebbero mobilitarne oltre 300 per sostenere, già a partire da quest'anno, le aziende sane prima della crisi;
  • InvestEU (ex Piano Juncker): dotazione aggiuntiva di 15,3 miliardi affinché, insieme alla Strategic Investment Facility, possa mobilitare 150 miliardi d'investimenti;
  • Eu4healt: nuovo programma europeo per la sanità dotato di 9,4 miliardi;
  • RescuEu: rafforzamento della protezione civile europea;
  • Horizon Europe: 11 miliardi di dotazione aggiuntiva per sostenere la ricerca in Europa;
  • Azione esterna: dotazione aggiuntiva di 16,5 miliardi per interventi nei Paesi vicini, soprattutto nei Balcani.
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