L'euforia della ripresa
Molti dicono che si sono scatenati gli “animal spirits”, ma per andare dove? Qualche studio, un gioco a un anno dalle europee, alcune lettere d’amore e una classifica scandalosa
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L’Europa della prossima generazione è iniziata ieri con un Recovery fund generoso e ambizioso – soprattutto per l’Italia – e pure difficile da far digerire a tutti, ma è sembrato che tutto il chiacchiericcio sovranista e nazionalista scomparisse d’un colpo, come la luce che porta via le notti insonni. Sappiamo che non scomparirà, ma intanto questa fase due di confusione e nervosismo ogni tanto si colora di euforia. Sciagurata euforia o liberatoria euforia? Difficile dirlo, i mercati provano a viverla bene – gli animal spirits sono tornati, scrive il Financial Times, l’urgenza di investire, la necessità di agire e non di stare lì ad aspettare – e accolgono con corse verso l’alto le notizie delle riaperture. Alcuni dicono cose indicibili, come la nota dei ricercatori di Exane Bnp Paribas: “La recessione è presumibilmente finita. I lockdown vengono gradualmente tolti nella maggior parte dei paesi” e i dati suggeriscono che “la crescita economica ha toccato il fondo”. Si può solo risalire, gli investitori hanno iniziato a buttare gli occhi su operazioni più rischiose – nell’euforia di martedì si investiva nei settori più disastrati, quelli legati al turismo – vogliono gettarsi alle spalle la pandemia come un brutto ricordo. Alcuni analisti citano a dimostrazione della legittimità di questa euforia la Nuova Zelanda, dove il lockdown è stato allentato prima di altri paesi e non si è verifica una recrudescenza del virus (ma quello è anche il paese guidato da Jacinda Ardern, una che sente il terremoto mentre è in diretta tv e offre al pubblico il sorriso più rassicurante di sempre). Jamie Dimon, ceo di JPMorgan, dice che “le banche questa volta sono i porti in cui rifugiarsi dalla tempesta”, ammicca a una ripresa rapida, il virus è un ricordo ma anche lo choc finanziario del 2009 lo è. Gli animal spirits – che Keynes definiva come “l’urgenza spontanea di agire più che di non agire, e non come risultato di una media ponderata di benefici moltiplicati a probabilità” – sembrano intenibili, ma i cauti restano, come Max Kettner, che lavora a Hsbc e dice al Financial Times: “Gli investitori stanno assumendo che la riapertura sia quasi equivalente alla ripresa. Andiamoci piano”. Chissà se gli animal spirits troveranno casa ed equilibrio nel mezzo, tra i frettolosi e gli impauriti. Intanto abbiamo provato a vedere che forma ha la ripartenza e come potrebbe diffondersi in Europa.
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