Il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio (foto LaPresse)

L'urgenza di una tassa sulle fesserie

Redazione

Ragioni buone per spernacchiare la mini patrimoniale proposta dal Pd

Non ancora uscito dalla trattativa europea su Mes e dintorni, senza una strategia chiara sulla fine del lockdown (se non si sa che fare la regola d’oro è tacere), il Pd non ha resistito a un suo grande classico: il contributo di solidarietà. Il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio e quello in commissione Bilancio Fabio Melilli propongono dunque “in sintonia col partito” una extra tassa “che dovranno versare i cittadini con redditi più elevati, superiori a 80 mila euro, per il 2020 e 2021. La somma sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione”. Gettito atteso, 1,9 miliardi annui. Impossibile da valutare nei dettagli – che pure quando si annuncia un prelievo devono essere più precisi possibile – l’idea ha già centrato un bersaglio: ricordare che il Pd nell’incertezza e appena può ha il riflesso pavloviano di aumentare le tasse. La distinzione tra “agiati” e “meritevoli di solidarietà” è l’alibi magico dei prelievi fiscali. Magico e politicamente trasversale: Silvio Berlusconi la usò per le aliquote Irpef elevate, che ancora sono lì; Tremonti, Monti e i gialloverdi sulle pensioni. E a proposito, chi già versa questo contributo, che per la Corte costituzionale deve essere limitato e non ripetibile, paga doppio? E’ ovvio che l’economia attraverserà un periodo difficilissimo. Altrove, si affronta il problema in maniera anticiclica, cioè aumentando non le tasse ma il sollievo fiscale, chi se lo può permettere mettendo denaro in tasca ai contribuenti. La proposta del Pd, una patrimoniale sui redditi, agisce in maniera ciclica, deprimendo aspettative e consumi. E oltretutto colpendo fasce fiscali di professionisti e piccoli imprenditori già in ginocchio per la crisi. Quasi 3,8 miliardi in due anni, dei quali c’è certo bisogno, potevano essere reperiti in altro modo? C’era l’imbarazzo della scelta: dalla sospensione di quota 100 fino al sempre promesso disboscamento delle agevolazioni fiscali. Ma non sia mai ridurre spese improduttive: tassare è più facile. Più facile ma suicida: il centrodestra, che pure con la Lega aveva aumentato la spesa e tagliato le pensioni, avrà un buon argomento per additare il Pd come il partito del tassa e spendi.

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