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La partita Iva diventa l'ultima chance

È merito dei lavoratori indipendenti se l’occupazione cresce

I lavoratori indipendenti sono, secondo la definizione ufficiale dell’Istat, coloro che svolgono un’attività senza vincoli formali di subordinazione, per esempio imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, soci di cooperative, collaboratori e prestatori d’opera tradizionali. Ebbene, è soprattutto merito loro se l’occupazione in Italia è risultata in lieve crescita a ottobre rispetto a settembre (più 0,2 per cento).

 

Secondo gli ultimi dati dell’Istat, infatti, il numero degli indipendenti è aumentato di 38 mila unità e rappresenta la componente della forza lavoro di gran lunga più in crescita nel paese rispetto a quella dei dipendenti, che sempre ad ottobre è salita solo di 6 mila unità, e rispetto ai contratti a tempo indeterminato, che sono invariati. E’ questa inversione di tendenza rispetto alla crescita dell’occupazione che era stata registrata nel primo semestre del 2019, trainata proprio dai lavoratori dipendenti (più 217 mila su base annua). Come osserva l’istituto di statistica, dopo il picco raggiunto dall’occupazione a giugno, a partire da luglio l’andamento è stato altalenante e nel mese di ottobre si è tornati ai livelli di quattro mesi prima, con l’aggravante che è anche aumentato il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.

 

In questo quadro così contraddittorio sembrano riflettersi due aspetti.

 

Il primo è di tipo congiunturale: le attese di crescita che si erano accese a inizio anno si sono andate via via affievolendo facendo prevalere la sfiducia tra le imprese che hanno rallentato i piani di investimento e, quindi, le assunzioni.

 

Il secondo è legato agli scarsi risultati delle riforme del passato governo gialloverde. La spinta propulsiva di misure come Quota 100, reddito di cittadinanza e decreto dignità non si è praticamente sentita nel mercato del lavoro con l’aggravante che le politiche attive dei centri per l’impiego non sono mai partite. Così l’unica alternativa alla disoccupazione che molti italiani hanno trovato è stata, probabilmente, quella di aprire una partita Iva.