Il ritorno di Alfano: così farò crescere il gruppo San Donato

Mariarosaria Marchesano

L'ex ministro diventa presidente della holding che controlla il gruppo sanitario della famiglia Rotelli. Sarà l'ambasciatore all'estero per accordi con governi e partner. Nel board Ghizzoni (Rothschild), Terzi (ex McKinsey), Faragalli (Intesa Sanpaolo)

Milano. “Con Paolo Rotelli ci siamo incontrati per la prima volta a Cernobbio, eravamo allo stesso tavolo dei relatori. Conoscevo già il gruppo San Donato, ma solo lì ho avuto modo di apprezzare l'approccio etico della famiglia nel fare impresa nel settore sanitario. Futuri incarichi in politica? Non ci penso, la mia esperienza in politica è terminata e sono contento di essere tornato a poter svolgere appieno la carriera di avvocato”. Angelino Alfano parla a margine della presentazione della nuova governance del primo gruppo sanitario italiano, che lo vedrà da oggi a capo della holding capofila Policlinico San Donato, che a valle controlla strutture ospedaliere come il San Raffaele e il Galeazzi, oltre a numerosi altri presidi sul territorio lombardo.

   

L'ex ministro degli Affari esteri durante il governo Gentiloni e prima ancora ministro dell'Interno e in precedenza della Giustizia – una vita dedicata alla militanza politica in partiti centristi e poi decollato all'ombra di Silvio Berlusconi, con il quale dice di aver conservato “un buon rapporto” – si è presentato stamattina nell'aula magna del San Raffaele accompagnato dai fratelli Marco e Paolo Rotelli, i giovani figli di Giuseppe, scomparso nel 2013. È salito sul palco nel giorno in cui il gruppo San Donato – 19 ospedali e 1,7 miliardi di euro di fatturato nel 2018 – ha annunciato di volere espandere l'azienda all'estero. Paolo Rotelli lascia la guida del gruppo fondato dal nonno Luigi negli anni Cinquanta, per diventare vicepresidente insieme al manager svizzero-tunisino Kamel Ghribi, il quale mantiene la carica di presidente per il Middle East. “Dopo la scomparsa di mio padre, mi sono sentito in dovere di prendere le redini per dare un segnale forte di continuità e unità – ha detto Rotelli - ma oggi per continuare a crescere è essenziale affiancare competenze diverse dalle nostre. Dobbiamo affrontare complessità crescenti e aprirci al mercato internazionale: sono queste le sfide che ci attendono. ringrazio i professionisti che hanno scelto di unirsi a noi e di condividere questo percorso”.

  

A bordo del gruppo San Donato salgono con incarichi di vertice nei vari ospedali tre esponenti di spicco del mondo della finanza: Federico Ghizzoni, presidente di Rothschild Italia ed ex numero uno di Unicredit, Vittorio Terzi, uno dei più noti consulenti aziendali italiani e fondatore di McKinsey in Italia, e Andrea Faragalli (Intesa Sanpaolo ex numero uno di Ntv, la società dei treni Italo). Entrano anche Ernesto Maria Ruffini, con alle spalle esperienze come direttore dell'Agenzia delle Entrate e amministratore delegato di Equitalia, e Claudio Di Sabato, per vent'anni nella Guardia di Finanza e otto al servizio della presidenza del Consiglio con incarichi per la sicurezza nazionale. Altre volte in passato la famiglia Rotelli ha pescato nel mondo della finanza o delle pubbliche istituzioni per incarichi societari, ma è la prima volta che decide di fare un passo indietro nella capofila lasciando spazio a manager esterni per guidare lo sviluppo futuro.

  

Il gruppo San Donato ha radici in Lombardia e un orizzonte strategico molto più ampio, e non esclude di unirsi a un partner industriale per realizzare l'espansione all'estero, medio oriente e Emirati arabi in primis, ma anche Russia e Africa. In pipeline c'è un investimento di 800 milioni di euro in cinque anni, che dovrebbero servire a fare del San Donato un punto di riferimento della sanità a livello internazionale e non si esclude la possibilità di un futuro sbarco in Borsa per sostenere la crescita. “Ci sono governi che stanno varando piani sanitari e hanno bisogno dell'esperienza e del know how che sono alla base del modello milanese il successo è ormai riconosciuto”. L'ambasciatore del gruppo all'estero sarà, appunto, Angelino Alfano, che ha avuto modo di maturare una rete di relazioni diplomatiche in numerosi paesi nel suo ultimo incarico ministeriale. Un'esperienza che gli ha già fruttato un incarico come advisor sempre per gli affari esteri dello studio legale Bonelli-Erede.