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Finis Alitalia

Redazione

Il contribuente diventa strumento di Delta per contenere Lufthansa. Ahi

La compagnia americana Delta Airlines ha confermato l’interesse per entrare in Alitalia mentre l’altro possibile partner la low cost EasyJet dice che non è più interessata. Secondo il Messaggero Delta potrebbe entrare nella compagnia sostenuta dallo stato con un prestito pubblico da 900 milioni dopo il fallimento nel maggio 2017 con una partecipazione del 20 o del 30 per cento del capitale della prossima nuova, nuovissima, Alitalia. Quello che colpisce come correttamente scrive l’economista Mario Seminerio sul suo blog phastidio.net è che l’operazione sarà a carico dello stato, ovvero del contribuente. Infatti la prospettiva è che le Ferrovie dello stato entreranno con una quota del 40 per cento almeno distraendosi dal core business ferroviario per prestarsi a un’operazione di dubbia utilità per Alitalia. E’ possibile anche un ingresso di Poste, altrettanto incauto. “Aziende pubbliche che c’entrano una simpatica cippa con Alitalia, dovranno bruciare centinaia di milioni per questa operazione dove Delta mette a enorme leva il suo gettone e l’Italia mette il fondoschiena dei suoi contribuenti?”, scrive il caustico Seminerio.

 

La partnership con Delta sorge infatti dopo la comunicazione di abbandono della partita da parte della tedesca Lufthansa che proponeva una ristrutturazione dell’azienda, anche drastica, e non voleva la presenza dello stato come socio azionista. La strategia di Delta, non da oggi, in merito ad Alitalia è quella di evitare incursioni indesiderate perché condivide rotte intercontinentali insieme ad Air France-Klm nell’alleanza Sky Team. Già quando Etihad era partner di Alitalia Delta aveva dimostrato insofferenza riguardo a un possibile ingresso degli emiratini nei cieli americani attraverso la compagnia italiana. Ora attraverso Alitalia la compagnia americana ha l’opportunità, a buon mercato, di contenere le ambizioni di crescita europea del vettore tedesco Lufthansa. Il problema è che un’utile strategia per altri viene caricata sui contribuenti.

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