Annalisa Bruchi nello studio di Povera Patria. Foto LaPresse

Sul signoraggio gli economisti scrivono alla Rai

Maria Carla Sicilia

"Grande sconcerto" e "preoccupazione" per il servizio trasmesso da Povera Patria. Con una lettera, la Società italiana degli economisti chiede a Foa rigore scientifico nell'informazione

Roma. “Raidue sarà il cigno nero dell’informazione”. L’aveva detto il direttore di rete, Carlo Freccero, quando, poche settimane fa, ha svelato alla stampa il palinsesto pronto ad andare in onda in questa nuova stagione della televisione pubblica. Il secondo canale della Rai sarà “una rassegna di tutte quelle notizie che, come sapete, non devono essere date”, “quelle che i giornali del politicamente corretto sporcano con l’aggettivo di ‘complottista’”. C’era quasi da aspettarselo, con queste premesse, un servizio come quello sul signoraggio andato in onda il 25 gennaio durante la trasmissione Povera Patria. Ma nonostante questo, e per fortuna, non è passato inosservato. Non solo sui social, dove in molti hanno fatto notare quanto fosse forzato sostenere che il debito pubblico è una conseguenza delle politiche monetarie della Banca d’Italia, ma anche in ambienti accademici. Lunedì il presidente della Rai, Marcello Foa, ha ricevuto una lettera firmata dalla Società italiana degli economisti (Sie), associazione fondata nel 1950 e presieduta da Annalisa Rosselli, che si è duramente espressa sulla qualità dell’informazione confezionata nel servizio. “La trasmissione – si legge – ha trascurato le basilari regole della divulgazione scientifica che necessitano di coniugare la semplicità ed efficacia nei modi di comunicazione con la assoluta correttezza scientifica dei contenuti”. 
          

    

      

Sul Foglio, il professore Francesco Lippi ha spiegato che cos’è e come funziona il signoraggio, il reddito derivante dalla emissione di moneta, e perché non è corretto sostenere che con la creazione della Bce questo reddito sarebbe “privatizzato”. Anche nella missiva l’associazione sottolinea le storture: “Il trattamento del tema del signoraggio è stato a dir poco impreciso, inesatto e scientificamente fallace nei nessi causali proposti, che attribuiscono l’emergere del debito pubblico in Italia alla gestione della politica monetaria della Banca d’Italia, definita ‘banca privata’, e ai suoi sviluppi europei”. Ma quello che è più sconcertante è la fonte di queste inesattezze, ovvero la Rai, un mezzo di informazione pubblico che veicola fake news. “La trasmissione sopra citata incrementa la produzione e la diffusione di informazioni inesatte – scrive la Sie – che la Rai, adempiendo al suo mandato di servizio pubblico, dovrebbe contribuire a combattere, soprattutto in un campo, come quello dell’economia, in cui la scuola italiana non fornisce nemmeno le più elementari conoscenze di base”. A valle di tutto ciò c’è però un risvolto positivo, quello di avere creato maggiore attenzione intorno alla qualità dell’informazione pubblica: “Chiediamo – concludono – che i contenuti economici delle trasmissioni Rai siano affidati a giornalisti competenti che pongano la conoscenza scientifica alla base dei loro servizi”.

         

     

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