Riserva bancaria di credibilità

Redazione

Le banche hanno maggiore credito del governo del popolo con Bruxelles

C’è una trattativa con Bruxelles che sta andando bene per l’Italia: è il negoziato sulle banche, che nell’esito finale ha raggiunto risultati tutt’altro che scontati. In particolare le nuove regole che entreranno in vigore nel 2019 evitano penalizzazioni patrimoniali nel parametro Lgd (loss given default) sulle vendite massicce di crediti deteriorati; prevedono trattamenti di favore per i finanziamenti a piccole e medie imprese, investimenti in software e infrastrutture; e scongiurano la stretta sui requisiti di capitale e sull’emissione di covered bond connessa al possesso di titoli di stato.

 

L’accesso al mercato e il rischio di pagare tassi salati non è garantito per nessuno, come si è visto per l’ultimo bond da tre miliardi di dollari collocato da Unicredit in esclusiva al fondo Pimco, all’interesse del 5 per cento, ma se non altro la seconda banca italiana non ha subito un trattamento diverso dalle big tedesche o spagnole. Secondo Antonio Patuelli dell’Abi, e Roberto Gualtieri, deputato europeo del Pd a capo della commissione Affari economici e monetari del Parlamento di Strasburgo, con il nuovo pacchetto bancario le banche italiane potranno affrontare la fine del Quantitative easing della Bce, ed eventualmente accedere ai rifinanziamenti a lungo termine del programma Tltro, avendo già una scorta sufficiente di liquidità intanto per restituire gli aiuti in scadenza della Bce. Resta il peso di uno spread che se si stabilizza intorno a 300 punti.

 

La maggior parte delle banche italiane però ha un rating migliore dello stato, al contrario di quanto accade negli altri paesi europei dove è il rischio sovrano a fare da benchmark. Generali ha un rating di Moody’s di due livelli superiore al Tesoro, e il suo ad Philippe Donnet annuncia investimenti (ed espansione all’estero) che il governo può solo invidiare. Dopo la retorica gialloverde sul risparmio tradito, sui soccorsi bancari e sui poteri forti, le banche sembrano decisamente stare meglio del governo del popolo, con più credibilità.

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