LaPresse/Fabio Cimaglia

Perché Ghizzoni verrà ascoltato in commissione banche

Alberto Brambilla

Il Pd scioglie le riserve e invita l’ex ad di Unicredit che avrebbe ricevuto pressioni dal ministro Boschi per valutare l'operazione con Banca Etruria

 

Roma. Aumentano le possibilità che l’ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni verrà convocato dalla commissione Bicamerale d’inchiesta sulla crisi bancaria dove probabilmente sarà interrogato sulle presunte pressioni esercitate su di lui dall’allora ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, per studiare un intervento di Unicredit in favore di Banca Etruria in cui il padre del ministro, Pier Luigi, è stato membro del consiglio di amministrazione e vicepresidente.

  

Dopo l'impasse di ieri sera in ufficio di presidenza, il nuovo appuntamento della commissione è fissato stasera alle 18.00. Se il presidente di commissione Pier Ferdinando Casini non consentirà l'audizione di Gianni Zonin (ex Popolare Vicenza) e Vincenzo Consoli (Veneto Banca) la possibilità di ascoltare Ghizzoni sarà messa ai voti tra i quaranta membri della commissione. Casini è contrario a sentire Zonin e Consoli che sono indagati e quindi è in corso un’indagine della magistratura su cui la commissione parlamentare non vuole influire.

  

Le opposizioni avevano chiesto di audire Ghizzoni, ma il Partito democratico si era opposto. Oggi invece ha manifestato un cambio di posizione attraverso un post su Twitter del presidente Matteo Orfini.

  

La criticità dell’audizione di Ghizzoni sta nelle rivelazioni dell’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, nel suo ultimo libro “Poteri forti (o quasi)” in cui racconta che “nel 2015 l’allora ministro delle Riforme non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit” per “valutare una possibile acquisizione di banca Etruria”. In quel periodo erano diverse le possibilità di aggregazione allo studio per Etruria di cui peraltro Banca d’Italia era a conoscenza come un’aggregazione con la periclitante Vicenza o, ipotesi valutata all’interno della banca d’Arezzo, una fusione con l'emiliana Bper.

  

Le rivelazioni di De Bortoli, critico del governo Renzi, hanno motivato polemiche nei mesi scorsi, con le richieste di dimissioni di Boschi, che ora è sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ultimo a chiedere un passo indietro è l’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro oggi alla trasmissione televisiva Agorà (Raitre). Boschi ha intentato una causa civile per risarcimento danni nei confronti di De Bortoli. Sono invece già stabilite le audizioni del presidente di Consob, Giuseppe Vegas, il 14 dicembre (un giorno prima della scadenza del suo mandato), il governatore di Banca d’Italia Vincenzo Visco, il giorno successivo, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il 18 dicembre.

  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.