Di cosa parlare stasera a cena

I piani militari della Turchia e i giochi di Di Maio sulla legge elettorale

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Questo era oggi sul Foglio quindi molti di voi l'avranno già letto, ma va tenuto via per questa cena (magari di lunedì non vedrete molta gente...) e soprattutto per le prossime perché vi dà fantastici argomenti contro quelli che spacciano le vittorie dei sovranisti e dei nazionalisti e dei protezionisti come tendenza inesorabile. Sta succedendo il contrario, salvo il fatto che ora la crescita della libertà commerciale gira attorno all'America trumpiana (ad esempio passa da Messico e Canada) e poi prosegue verso il Pacifico. Potrebbe essere una di quelle fasi che cambiano gli equilibri mondiali.

   

Luigi Di Maio sta cominciando a sembrare un piccolo Matteo Salvini che gioca coi pienetti poteri, fa il riottoso con la maggioranza, tende a distinguersi dal governo, sfida il finto buono Giuseppe Conte (che oggi ha fatto una scorpacciata di vecchia Dc e certamente ha imparato qualcosa). E a forza di sfidarlo anche Di Maio finirà svergognato dal presidente del Consiglio e magari, salvinianamente, succederà tutto in un'aula parlamentare, seduti accanto. Oggi il giochino di Di Maio ha cominciato a toccare un punto pericoloso, quello della legge elettorale. Con il capo politico (de che?) deciso nella difesa dell'esistente e contrario ai cambiamenti sui quali si sta lavorando sia nel Pd sia, per la verità, nei 5 stelle.

  

Si diceva di Conte a farsi una giornata democristianissima, proponendo una Democrazia di Cristiani, in onore dell'oltraggiato ma bravissimo Fiorentino Sullo (che cadde perché voleva far pagare tasse giuste sulle proprietà immobiliari a chi non pagava niente).

 

Intanto faranno notte per la manovra. La scelta dei renziani di dare battaglia su quota 100, chiedendone l'abolizione (fatte salve alcune categorie, che comunque sono già protette con l'Ape sociale), ha permesso di porre l'unico tema politico rilevante e con qualche caratterizzazione. Non passerà ma avrà lasciato l'impressione che almeno una parte della maggioranza è capace di fare proposte e di portarle nel terreno di confronto e di scontro politico primario, quello da talk show per capirci. Non è ovviamente l'unica cosa che serve, anzi, probabilmente per governare servono di più le proposte e i progetti mediati, contrattati con i vari portatori di interessi e tecnicamente ben scritti. Questo di Italia Viva è un colpo che però permette di avere qualcosa di forte da dire nel dibattito duro, disorganizzato e tendente alla disinformazione che caratterizza l'informazione televisiva. Per quella forma di presenza pubblica non valgono più (o non valgono solo) gli ormai svuotati slogan a 5 stelle. Hanno avuto la loro stagione ma il tarlo del governo (o la sana terapia del governo) hanno svuotato l'urlo grillino. Ben venga quindi, per tenere appunto viva la maggioranza, l'urlo renziano. Poi però servono anche le proposte utili a governare.

 

Stasera o al massimo domani comunque la partita si chiude.

 

Mentre un'altra bella proroga (ovviamente l'ultima...) è in arrivo per chiudere la stagione commissariale, con partecipazione statale, e consegnare a qualcuno l'Alitalia.

 

Carlo De Benedetti vuole un po' ricomprare e un po' no il suo vecchio caro gruppo editoriale, i figli venderebbero pure ma non a lui e non a quei prezzi.

 

Matteo Salvini intanto riparte dall'euro e dall'Ue.

 

L'orrore della guerra turca contro i curdi, gli equilibri che si stanno rapidamente riformando nella regione, gli alleati degli americani che devono lasciare le posizioni, i danni per la mossa avventata e stupidamente cinica del presidente americano.

 

Il Nobel per l'economia, seguendo il filone degli ultimi anni, va a chi studia soluzioni per le questioni sociali e per far funzionare il riformismo.

 

Problemi vaticani e capri espiatori.

 

La fallibilità papale (quando si parla di hashtag e di twitter). Comunque forza #Saints e se sbaglio mi corrigerete.

 

Putin sempre più amicone dei sauditi.

 

E i polacchi sempre più patiti dell'estrema destra.

 

Anche la regina, che deve leggere pari pari i discorsi dei primi ministri, costretta a esporsi sulla brexit garantita per il 31 ottobre. Si vedrà...

  

C'è un cargo incagliato a Bonifacio e si può vedere anche da sotto il mare.

 

E sta per arrivare una serie Tv su Dafhne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa il 16 ottobre 2017 dopo una serie di inchieste su corruzione e traffici internazionali.

 

Rripescaggio, o per meglio dire riciclaggio, sui nuovi metodi per riciclare la plastica e rendere così stupida, oltre che inutile, la campagna di demonizzazione di un prodotto meravigliosamente riutilizzabile.