Jaroslaw Kaczynski (LaPresse)

Altri quattro anni di PiS

Micol Flammini

In Polonia il partito Diritto e giustizia ha vinto le elezioni. In Parlamento torna la sinistra e arriva anche il nuovo partito di estrema destra

Varsavia. Il partito nazionalista PiS (Diritto e giustizia) ha vinto le elezioni di domenica in Polonia. Secondo gli exit poll, i risultati definitivi dovrebbero arrivare martedì, il PiS ha ottenuto il 43,6 per cento, seguito da Ko (Coalizione civica) al 27,4 per cento e da Lewica (Sinistra) all’11,9. Al partito di Jaroslaw Kaczynski andrebbero 239 seggi su 460, sufficienti per ottenere la maggioranza assoluta. L’affluenza, già in crescita alle europee di maggio, è stata al 61 per cento, il dato più alto dal 1989. In mattinata sono arrivati i primi dati dello spoglio trasmessi dalla Commissione elettorale che danno a Diritto e giustizia una maggioranza vicina al 50 per cento.

   

(Risultati al 42,22 per cento dello spoglio trasmessi dalla Commissione elettorale. Fonte Tvn)


  

Dal PiS: “Non è abbastanza”

“Abbiamo ricevuto molto, ma meritiamo di più”, ha detto Jaroslaw Kaczynski dopo le prime proiezioni, lamentandosi del fatto che tra i polacchi esiste ancora qualcuno disposto a pensare che ci siano partiti in grado di lavorare meglio del PiS: “Questi sono pensieri idioti”, ha detto il leader rivendicato il successo delle politiche che il partito ha condotto negli ultimi quattro anni. “La Polonia deve continuare a cambiare, deve continuare a cambiare in meglio”, ha ripetuto, sottolineando che tutto quello che il PiS non è riuscito a fare nel suo precedente mandato, potrà farlo ora, con la sua nuova maggioranza. E tra i suoi progetti, oltre alle riforme sociali e alle politiche dei bonus che sono alla base del consenso elettorale del partito, ci sono anche un ulteriore stretta sulla riforma della magistratura e sui media, provvedimenti che hanno portato Varsavia a scontrarsi con Bruxelles. Se i risultati effettivi si rivelassero meno positivi degli exit poll, il PiS ha aperto alla possibilità di una coalizione con Konfederacja, il partito di estrema destra che è riuscito a entrare in Parlamento con il 6,7 per cento. Konfederacja è un gruppo filorusso e pochi giorni prima del voto, Kaczynski aveva escluso qualsiasi possibilità di unione. A guidare le scelte dei polacchi è stata soprattutto l’agenda economica di Diritto e giustizia, i bonus alle famiglie, ai pensionati e la promessa di tagliare le tasse e aumentare il salario minimo del 78 per cento. 

 
Dalla Coalizione: “Non ci sarà Budapest a Varsavia” 

Coalizione civica (Ko), l’alleanza di sette partiti riuniti attorno al Po, Piattaforma civica, il maggior partito di opposizione, secondo gli exit poll avrebbe ottenuto 130 seggi e alle prime proiezioni ha reagito con entusiasmo. “Questi dati sono indicano che l'opposizione è viva e può battersi – ha detto Grzegorz Schetyna leader del Po – ora però guardiamo avanti, usiamo questi numeri per vincere le presidenziali del prossimo anno”. Il Ko è in attesa dei risultati definitivi, ma per adesso, secondo i leader, il 27,4 per cento degli exit poll è il sintomo di un lavoro di squadra perfettibile, ma non scontato. “Abbiamo lavorato bene – ha detto Malgorzata Kidawa-Blonska, candidata premier della Coalizione – ma il dato più importante è che il PiS avrà davanti un'opposizione seria che fermerà i suoi progetti”. La Polonia non è del PiS, "Non ci sarà Budapest a Varsavia", dicono dall’opposizione, in cui qualcuno pensa anche alla possibilità di unire le forze con Lewica e con il Psl per formare un governo.

  

Il leader del partito della coalizione di sinistra (Lewica) Robert Biedron (foto LaPresse)


    
Dalla Sinistra: “Ora Kaczynski avrà un problema”

Dopo quattro anni la sinistra torna in Parlamento e lo fa migliorando il risultato delle elezioni europee di maggio e superando l’errore del 2015, la frammentazioni in piccoli partiti, che l’aveva costretta a diventare un coro di voci di opposizione extraparlamentare. Robert Biedron, leader del partito Wiosna (Primavera), ha detto che il primo obiettivo del gruppo sarà difendere la Costituzione, bloccare i progetti del PiS, difendere i diritti e collaborare con le altre forze di opposizione. Il leader del partito della coalizione di sinistra (Lewica) Robert Biedron 

  
Gli altri, soddisfatti a metà

Il Psl, il Partito popolare polacco, fuoriuscito dalla Coalizione europea con cui i partiti di opposizione si erano presentati alle elezioni di maggio, in occasione delle elezioni legislative di domenica ha stretto un’alleanza con Kukiz’15, il partito di estrema destra fondato da Pawel Kukiz, cantante punk dalle idee antisemite che per le europee aveva tentato un’alleanza con il Movimento 5 stelle. Psl e Kukiz’15 temevano di rimanere fuori dal Parlamento, invece hanno ottenuto il 9,6 per cento. 

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