Raphael Bob-Waksberg (Thos Robinson/Getty Images per il New Yorker) 

Amori devastanti

Date a Bob-Waksberg una posta del cuore, pagheremmo per leggerla

Mariarosa Mancuso

Costui è capace di tutto. Sa rendere credibili le storie più assurde, da leggere in “Qualcuno che ti ami in tutta la sua gloria devastata”

Viale del tramonto con cavallo, in una villa affacciata sulla gigantesca scritta Hollywood (e piscina, certo, anche se qui viene usata più che altro per smaltire le sbornie). Un cavallo, protagonista negli anni 90 di una sit-com dove adottava tre orfanelli, rimpiange la gloria passata. Ha una gatta per agente, mentre un cagnone di nome Peanut Butter ha il suo reality show (anche nei programmi di successo della tv si rimpiange la tv passata).


   

BoJack Horseman è il nome del divo, protagonista di una spassosa e premiatissima serie Netflix lunga sei stagioni, disegnata da Lisa Hanawalt e immaginata, nonché scritta, da Raphael Bob-Waksberg. Basta per capire che costui è capace di tutto. Sa rendere credibili le storie più assurde, da leggere in “Qualcuno che ti ami in tutta la sua gloria devastata” (Einaudi, benissimo tradotte dallo scrittore Marco Rossari che passa dall’impenetrabilità di Malcolm Lowry all’assurda comicità di questi racconti, senza mai un’incertezza).
     

Anni fa, James Ballard aveva risolto la questione cinema/teatro stabilendo che “al cinema un cespuglio è un cespuglio, mentre a teatro è sempre qualcos’altro”. Altri dettagli sono nel racconto “Volete sapere cosa è il teatro?”, una fanciulla dà la sua versione dei fatti. Sedie scomode, come a dire “non siamo qui per divertirci”. Sulla scena, un letto, una sedia e un minibar, così il pubblico capisce subito che siamo in una camera d’albergo. Succede nella metà degli spettacoli teatrali che siano mai stati scritti, calcola la ragazza, e ha un brivido, condiviso dagli altri spettatori: “Non sarà l’ennesimo spettacolo su un tizio depresso e una puttana sensibile, che poi il tizio non vuole neanche scoparci, vuole solo parlare? Ma poi dopo scopano comunque, e lei non lo fa nemmeno pagare, perché guarda un po’ si sono innamorati?”. Scoprirà poi che la pièce parla di due sorelle, come l’altra metà degli spettacoli teatrali, e dopo un po’ gli attori cominceranno a fissare il pubblico, così fanno i registi per mettere in imbarazzo gli spettatori distratti.
     

 

Magari a teatro non ci andate (con tutto il rispetto per gli attori i registi e i tecnici senza lavoro, i teatri sono poco frequentati ma comunque sono considerati assembramento).  Però un ex – ambosessi – l’avrete sicuramente, di quelli che si rifanno vivi per un pranzo. Via mail, suggerisce Raphael Bob-Waksberg, classe 1984. Ma qualsiasi richiamo farebbe al caso. “Catalogo dei pranzi con la persona che ti ha scaricato” funziona come una lotteria. Può uscirne un “Pranzo Senza Rancore” o un “Pranzo Tregua Armata”, con i due commensali che scaricano i peggiori insulti contro l’avversario. Il consiglio: lasciare che l’altro lanci le peggiori offese e recriminazioni, prima di partire con le proprie. Garantisce che siete stati importanti l’uno per l’altro: “Hai fatto del male a qualcuno e qualcuno ha fatto del male a te”. Date a Bob-Waksberg una posta del cuore, pagheremmo per leggerla: un’altra storia elenca “Le bugie che ci raccontiamo”.
   

Siamo ancora in zona realismo. L’assurdo alla BoJack Horseman arriva con “L’occasione più lieta e propizia”, da dare in lettura ai wedding planner. Esistono regole precise, per quanto orribili, in un posto che brucia maiali sul rogo in occasione del solstizio d’inverno. Sì, a rischio di censura – ma cosa non lo è, oggigiorno. Ricorda “Gli amori difficili” di Italo Calvino il racconto “Coincidenza persa – Uomo cerca donna” (dagli annunci per rintracciare persone intraviste sui mezzi pubblici e poi perdute). Linea N di Brooklyn, lui non ha il coraggio di un approccio, lei rimane seduta in fiduciosa attesa. Viaggio dopo viaggio, per settimane e mesi.
 

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