Roma di giorno e di notte
Tutti in bamba per il pistolotto di Ken Loach sulla “lotta continua”, ma quel che conta sono i cocktail a Via Condotti
Nessuno riconosce Roma, nemmeno chi – come il regista Ferzan Ozpetek – la abita da più di quarant’anni. “Il mio quartiere (Ostiense, ndr) non è più quello di una volta”, dice alla presentazione del suo nuovo film, La Dea Fortuna (Warner Bros), ambientato in via della Lega Lombarda. Per aiutare la gente è necessaria la cultura, ci spiega Alda Fendi che nel suo scenografico palazzo progettato da Jean Nouvel, grazie agli Esperimenti di Raffaele Chiuri, ospita il San Pietro e Paolo di El Greco proveniente dall’Hermitage. Con gli occhiali neri brinda col direttore russo Sergey Androsov e Olimpia Leopardi, nipote del celebre poeta, mentre gli ospiti si riscaldano sul terrazzo panoramico con brodo caldo e tortellini. Fragilità delle cose è il titolo della mostra di Maurizio Savini ospitata al The H’All Tailor Suite, e se lo dice lui che usa chewing-gum (“non masticati”, ci rassicura) per le sue sculture, c’è da credergli. Restano nel tempo i gioielli di Bulgari e brillano al cocktail in via Condotti, tra dame, starlette, Giorgio Sorial, vice capo di gabinetto del ministero dello sviluppo economico e Cinzia Chiari, consigliere di S.A.Reale il principe Al Saud. Da Armani ci sono Bebe Vio e Carlo Molfetta, team manager della Nazionale Italiana di Taekwondo, ma il vero gusto è da Gusto, che grazie ad Alessandra Marino – colei che ha insegnato ai romani cos’è un brunch e un concept store – ha riaperto i battenti con una festa in piazza Sant’Apollinare là dove c’era Il Passetto. Light lunch con Elisa Fuksas all’Hotel de la Ville per il suo nuovo film Netflix The App, cin cin con Anna Foglietta e Acqua di Parma al de Russie più belli che mai. “La sinistra è fallita”, ricorda Ken Loach presentando Sorry we missed you (Lucky Red): “L’unica speranza sta nella lotta continua, ma basta piangersi addosso, organizzatevi”.
Scrittori del novecento