Continua incessante la ricerca di superstiti ad Accumoli e Amatrice (foto LaPresse)

Sale a 250 il bilancio delle vittime del terremoto. Altra scossa nel pomeriggio

Redazione
Sono 193 i morti in provincia di Rieti, 57 quelli nelle province di Ascoli Piceno e Rieti, dove alle 5,17 la terra ha tremato di nuovo a una profondità di 10 chilometri, poi ancora nel primo pomeriggio. Allestite le prime tendopoli.

E' salito nella notte e durante la giornata il numero delle vittime del terremoto del centro Italia. Al momento, secondo la responsabile emergenze del Dipartimento della Protezione civile, Immacolata Postiglione, i morti sono 250 mentre i feriti già ricoverati nelle strutture ospedaliere  di Lazio e Marche sono 365. Le attività di ricerca sono proseguite nel corso di tutta la notte e proseguono tuttora, senza pausa e, come ha spiegato la Protezione civile, andranno avanti in questi giorni nella spseranza di trovare ancora superstiti. Le prefetture di Rieti e Ascoli Piceno hanno comunicato che il bilancio si è aggravato: sono 193 le vittime del sisma ad Amatrice, mentre resta fermo a 11 il numero di decessi ad Accumoli (Rieti) e a 46 ad Arquata sul Tronto
(Ascoli Piceno). Le scosse di terremoto nel frattempo proseguono: nel primo pomeriggio una nuova scossa di magnitudo 4.3 ha portato all'evacuazione del palazzetto dello sport di Amatrice, usato da magazzino per i generi di prima necessita. Stamattina il reatino era stato interessato da un'altra scossa, alle 5,17, di magnitudo 4.5 a una profondità di 10 chilometri.

 

Nella cittadina di Accumoli si sono avuti nuovi crolli. "Al momento si stanno cercando due persone sotto le macerie ad Arquata centro e ci hanno segnalato anche una coppia che dovrebbe trovarsi sotto una casa che è completamente crollata a Pescara del Tronto, ma purtroppo i cani molecolari non fiutano la presenza di persone in vita'', ha detto stamattina il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. Anche ad Amatrice si è continuato a scavare tutta la notte tra le macerie dell'istituto delle suore, proprio all'inizio del corso del paese, distrutto dal sisma. "Sono state tirate fuori tre persone, stiamo cercando una quarta", riferisce Marco Piergallini, dei vigili del fuoco di Roma, sul posto insieme agli altri soccorritori e alle unità cinofile. L'obiettivo è "tirare fuori tutti quelli che si presume siano dentro sia dalle testimonianze che da quanto viene tracciato dalle strumentazioni", spiega. L'edificio, sventrato e accartocciato su se stesso, è un cumulo di macerie, mentre la ruspa sposta i detriti, i vigili del fuoco proseguono le ricerche anche con l'aiuto dei cani da salvataggio.

Per molti sfollati dalle aree colpite dal terremoto è stata una notte trascorsa in tenda, con le temperature che all'imbrunire crollano anche di 10 gradi. L'attività di assistenza alla popolazione ieri sera aveva disponibili 3.400 posti letto, ma ne sono stati utilizzati solo 1.200 e in molti hanno trovato alloggi alternativi. L'impegno del Servizio nazionale della Protezione civile si è mantenuto costante anche nella notte. Sono circa 4.370 gli uomini e le donne appartenenti alle diverse strutture operative di Protezione civile, ai centri di competenza tecnica scientifica o alle aziende erogatrici di servizi essenziali, attualmente dispiegati sul territorio. A questi, fa sapere il Dipartimento, si aggiunge tutto il personale delle amministrazioni territoriali delle aree colpite dal sisma nonché quello delle colonne mobili attivate da fuori regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna, Toscana) per portare aiuto.