Le piscine di Lourdes
L’Apocalisse è rimandata, avvertite Giordano
Alberto Melloni ha ragione, criticando su Repubblica il modo sbagliato di chiudere le chiese, e un eccesso di disinteresse da parte della chiesa gerarchica. Però, seguendo il filo dei cattivi pensieri, dopo aver letto Mario Giordano, quello che spaccava le zucche di Halloween, lagnarsi come una beghina perché le chiese sono chiuse e il governo (pagato da Soros?) ha imposto la “quarantena cattolica”, vien voglia di dire che le messe in televisione sono bellissime, punto. Diversamente, ma anche naturalmente, la notizia sparata nei titoli che la Francia ha deciso di chiudere il santuario di Lourdes, che è il luogo al mondo dove la malattia e la sofferenza trovano senso e pace, che sono la guarigione più incredibile da sperare e da vedere sui volti delle persone, fa impressione. Una cattiva impressione. Superata l’impressione, si scopre che (per ora) sono state chiuse solo le piscine, tutte le piscine. E un po’ sembra normale – a nessun cristiano, tanto meno a santa Bernadette, verrebbe in mente di ammalarsi apposta per vedere se il pellegrinaggio a Lourdes funziona – ma a meglio pensarci c’è qualcosa di esorbitante: quell’acqua miracolosamente sgorgata sotto il naso storto dei laicissimi prefetti del Secondo Impero, è sgorgata per guarire. E che non possa infettare (e ne hanno visti di virus, quelle piscine), è una cosa che pertiene al giudizio della fede, e non del ministero. Però i pellegrinaggi alla Grotta continueranno, anche se con una serie di limitazioni e di maggiori controlli di prevenzione. L’Apocalisse è rimandata, avvertite Giordano, e sanfedisti come lui.
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