Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini (Foto LaPresse)

Chi sfila e chi non paga

Maurizio Crippa

Ronaldo ha pagato 18 milioni ed è stato criticato dai media. Ma nessuno ha notato che un signore in divisa deve ancora restituire 49 milioni

Giusto per smentire Filippo Facci. Uno che il fatturato non lo cala affatto e, quanto a gusti personali, è così metrosexual che anche quelle scalmanate del #metoo hanno smesso di scassargli las pelotas persino in caso di stupro, ebbene esiste: sì è lui, CR7. Il miracoloso miracolante che non ne sbaglia una, che sbaraglia tutti, che anche i tifosi avversari spendono il doppio per andare a vederlo giocare, e spazzolare la propria squadra. Uno che, fosse italiano, sarebbe da mandare all’Unesco. L’altro giorno è tornato a Madrid, in elegante e invidiabile compagnia, è andato in tribunale e ha pagato sull’unghia 18 milioni e rotti di soldini non versati al fisco, e lì è gente che su queste cose si incazza.

 

Poi è uscito sorridente come se gli avessero dato il Pallone d’oro, tanto per lui son bruscolini. Ma apriti cielo, nel nostro paese di evasori assurdamente livorosi con le evasioni degli altri. Maledetto, gli hanno detto, evadeva il fisco e fa pure la sfilata, sorridendo come Battisti. Lo hanno scritto anche certi giornaloni. Ma non uno che abbia notato, coraggiosi come sono, che qui in Italia c’è uno decisamente meno sexy di CR7 che sfila tutti i santi giorni con le felpe e le giacchette rubate ai servitori dello stato, e che al fisco deve 49 milioni ma non li pagherà mai. Anzi ieri è riuscito, siccome sta al governo, a salvare il Senatùr e il Trota per quella brutta storia di quattrini indebitamente occultati a furia di dribbling coi diamanti. Fossimo Libero, scriveremmo: il frocio col culo degli altri.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"