Una scena da Il Sorpasso di Dino Risi

Tutor e sovranismo

Maurizio Crippa

Sistemi di controllo della velocità spenti su tutto lo Stivale. Niente più limiti. Si potrà correre, sovranisti sul proprio asfalto. Almeno finché non torneremo a fare il pieno con le diecimila lire

Sì, viaggiare. Evitando le buche più dure. E’ in arrivo l’estate torrida e pazza in cui l’Italia correrà a rotta di collo come un’auto senza conducente (ma non nel senso della Google car) verso la fatale sbandata elettorale fuori dall’Europa. Ma gli italiani non si danno per preoccupati, anzi oggi hanno un motivo in più per pensare che lo stellone antisistema brilli sulle loro zucche come un sorridente solleone. E’ ormai chiaro che finalmente le regole possono andare a farsi un bagno, con i loro simboli più biechi. Come i lampeggianti della Stradale, come la casta della Società Autostrade. Come gli odiosi tutor. Diventa operativa la sentenza della corte di Appello che ha dato ragione, contro Società Autostrade, alla ditta che ha inventato il sistema di controllo della velocità, e il cui brevetto è stato copiato. Tutor spenti su tutto lo Stivale, niente più limiti, niente più ossessivo controllo della velocità di crociera. L’autostrada della vacanza segnerà la sua lontananza: della multa. Si potrà correre, sovranisti sul proprio asfalto. Esattamente come in Germania, ohibò, dove in autostrada non c’è nessun limite. Benedetti populisti, ma davvero volete dire ciaone a Frau Merkel e alla sua guida spericolata? E all’Europa a tutta velocità, in cambio dell’Europa a due velocità, noi ad arrancare con un pieno di lirette? Correremo felici in un’estate a tutto gas. Almeno finché non torneremo a fare il pieno con le diecimila lire, poi i bancomat e i distributori chiuderanno. E allora forse l’unico che sfreccerà, in direzione Savona, sarà il ricco avvocato Conte, con la sua Ferrari.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"